Vice campioni d’Italia. E’ questo il punto da cui bisogna partire per commentare una stagione fantastica al di là dell’epilogo che ha visto i Seamen cedere le armi nel Super Bowl ai Panthers. Tra i parmigiani, quattro volte campioni negli ultimi anni e il resto d’Italia resta ancora un gap da colmare, evidenziato ieri sera in una partita nella quale i Marinai, decimati dagli infortuni, l’ultimo in ordine cronologico quello di Flavio Piccinni, hanno cercato comunque di gettare il cuore oltre all’ostacolo. Dalla rifondazione che ricordiamo è avvenuta solo quattro anni fa la Milano blue navy ha fatto passi da gigante inanellando tre titoli giovanili, due under 18 e uno under 21, oltre che un numero impressionante di finali, l’ultima delle quali disputata nella calda serata ferrarese. Neppure il calore dei tanti tifosi giunti dal capoluogo lombardo e l’incessante sostegno delle cheerleaders hanno potuto cambiare il corso di un partita nella quale i ducali hanno imposto la legge del più forte con una prestazione che sfiora la perfezione. Chirurgici in ogni gioco, impressionanti nella batteria di running back che conta infinite opzioni… i Panthers hanno capitalizzato nel primo quarto ogni occasione concessa dall’avversario a cominciare dal fumble in apertura di gara che ha consentito a Tommaso Finadri di aprire le marcature dopo due minuti di gioco. L’illusione del pareggio, opera di Stefano Di Tunisi a convertire un tracciante di 35 yarde di Blake Bolles, è presto spenta dalle successive mete di Finardi e Ryan Christian, fenomenale running back di TCU, inframezzate da una safety subita per una leggerezza del quarter back meneghino. Sul 7 a 23 la speranza passa per le mani di Lorenzo Vezzoli, miglior ricevitore blu navy della serata, che s’invola in end zone su un lunghissimo passaggio di Bolles. Bastano due giochi a Parma, però, per ricacciare indietro Milano facendo segnare, con la meta di Alessandro Malpeli Avalli, insignito a furor di popolo del titolo di MVP, quota trenta prima che sia esaurito il primo quarto. Troppi big play a favore degli emiliani e la mancanza di soluzioni sui giochi di corsa che vede il reparto svuotato dagli infortuni di Danilo Bonaparte e Flavio Piccini pesano su una gara che nel secondo quarto vive dei touchdown di Stefano Di Tunisi, ancora 50 yarde di passaggio dalle mani di Blake Bolles e di Tommaso Monardi che a 41 secondi dal riposo fissa lo score sul 20 a 37. I punti esclamativi sul match li mettono gli americani di Parma Jared Karstetter e Ryan Christian, entrambi a segno in terza frazione, prima che nel finale Jeff Souder, con l’ausilio della conversione di Lorenzo Vezzoli, fissi il punteggio sul definitivo 28 a 51. Gloria ai vincitori e onore ai vinti che arrivati a Ferrara senza il quarter back titolare e presto privati dei runner di ruolo hanno comunque tenuto a testa alta il campo sancendo il definitivo approdo nel gotha del football italiano. Con i tanti giovani di talento che compongono la squadra e un settore junior che in autunno è pronto a fare ancora faville il futuro dei Seamen non può che essere roseo per centrare quell’ultimo titolo, quello più ambito, che ancora manca nella bacheca di via Manzoni. La rotta può dirsi tracciata.

XXXIII Italian Super Bowl Panthers Parma – Seamen Milano 51-28 ( 23-7 14-13 14-0 0-8 )

Spettatori 4.000

Ufficio Stampa

R. RIZZA