Michele Antonutti è stato l’ospite d’onore del Camp nella calda giornata di ieri, all’ombra della Pietra.

Dopo una mattinata tra palazzetto e campo all’aperto in cui i 44 giovani si sono divisi in tre gruppi ben diretti dai coach del camp Bertozzi, Testi e Zanni, il campione della Trenk viene accolto con grande calore dai 44 campers e si concede mettendo a disposizione dei ragazzi tutta la sua esperienza insegnando loro tecniche, tattiche e qualche malizia del gioco della palla a spicchi.

L’ala biancorossa piace a tutti i giovanissimi partecipanti e decide di pranzare nella tavolata con i ragazzi e gli allenatori.
Michele dimostra tutta la sua spontaneità passando un’ora in allegria scherzando con i giovani atleti, con gli allenatori e con i fotografi

Nel pomeriggio i ragazzi chiedono ad Antonutti: “Vieni con noi in piscina oggi?” Lui non ci pensa su due volte e imbragato il costume si concede all’Onda della Pietra ai ragazzi per una nuotata ed una foto ricordo con tutti.

Poi arriva il momento della curiosità, e i ragazzi seduti a semicerchio sul prato adiacente alla piscina, cominciano a fare domande al loro nuovo idolo

D: Michele, le è dispiaciuto perdere contro Roma in gara sette?

R: Sicuramente un po’ di rammarico resta, ma essere eliminati dai playoff contro la squadra che fino all’ultimo ha conteso lo scudetto a Siena, mi ha riempito di orgoglio.

D: Tifava per Siena o Roma?

R: Per Roma. Dopo sette scudetti vinti da Siena non mi sarebbe dispiaciuto qualcosa di nuovo

D: Pensa che Datome sia protetto dagli arbitri?

R: Ci sono dei giocatori che parlano con il linguaggio del corpo e Datome è molto bravo in questo. Riesce a far capire più di altri la sua sofferenza durante un fallo ricevuto acquisendo rispetto da parte degli arbitri che spesso, senza malizia, nel dubbio gli fischiamo un fallo a favore. Anche da questo aspetto si capisce la forza di un giocatore

D: Con quale compagno si è trovato bene a Reggio Emilia?

R: Con Cervi che nel gruppo è il più simpatico, ma anche con Slanina che è il nostro allenatore in campo. Donatas è quel giocatore che, quando sei in difficoltà,  è sempre pronto a darti un aiuto.

D: Secondo lei Donell Taylor andrà via da Reggio?
R: Penso che Reggio sia nelle priorità di Donell, però è anche vero che ogni giocatore si pone degli obiettivi per crescere. Se gli arrivasse una possibilità per giocare in Eurolega penso che la prenderebbe in seria considerazione per la sua crescita anche se a Reggio si trova molto bene.

D: Qual’è il giocatore più forte della Trenkwalder?
R: Credo che il gruppo in una squadra sia la forza di questa e la Trenk ha dimostrato che con l’unione ci si può non porre limiti. Se in una squadra ci fossero dieci Kobe Bryant che però non si conoscessero tra loro, sarebbe difficile fare gruppo ed ottenere dei risultati.

D: Pensa che Kobe Bryant potrà giocare a Reggio?
R: Penso di no anche se Reggio è la città di nascita. Dopo il recente infortunio che ha subito si sarà posto l’obiettivo di tornare a giocare e vincere ancora un campionato NBA.
Alla fine Michele Antonutti chiede una foto seduto in mezzo al prato circondato dai suoi giovani fans, chiede di essere immortalato insieme a loro e tutti con il pollice verso e i ragazzi rispondono immediatamente.

Poi firma autografi e infine saluta tutti.

Gaia Spallanzani
Responsabile Relazioni Esterne e Ufficio Stampa
Pallacanestro Reggiana Srl