GOLF – FRANCESCO MOLINARI E MATTEO MANASSERO ALL’US OPEN, 2° MAJOR STAGIONALE

Francesco Molinari e Matteo Manassero saranno in campo nell’US Open, il secondo major stagionale in programma dal 13 al 16 giugno sul percorso del Merion GC, ad Ardmore in Pennsylvania. Entrambi appaiono in buona forma e in particolare Manassero, che dopo il successo nel BMW PGA Championship e il quarto posto nel Nordea Masters, sembra nella condizione giusta, sia fisica che morale, per poter disputare un torneo del grande slam da protagonista. Fino ad ora ha partecipato a otto major (due apparizioni in ciascuno), ma le sue migliori prestazioni le ha offerte nei due interpretati da dilettante con il 13° posto nell’Open Championship del 2009 e con il 36° nel Masters (2010), mentre da pro ha ottenuto quale miglior risultato il 37° nel PGA Championship del 2011.

Molinari è al 18° torneo del grande slam: è alla quinta presenza nell’US Open (miglior piazzamento il 27° posto nel 2009), ne vanta cinque anche nell’US Open (27° nel 2009), quattro nel Masters (19° nel 2012) e quattro nel PGA Championship (10° nel 2009).

Se non fosse stato per i dubbi suscitati con il 65° posto nel Memorial Tournament al termine di una prova in cui ha inserito anche un 79, Tiger Woods sarebbe stato l’indiscusso favorito dall’alto dei quattro tornei già vinti in stagione accompagnati dal quarto posto nel Masters, che per lui non è stato un buon responso, come per qualsiasi altro giocatore, ma una sconfitta. Del resto si sa che tutto ciò che gravita attorno a Woods è esagerato.

L’incidente di percorso al Memorial, comunque, non lo ha tolto dal primo posto nella lista dei favoriti, ma ha portato gli altri più o meno sullo stesso livello. In verità non si può dire che tra i big vi sia qualcuno che abbia veramente convinto in questa metà stagione, anzi ad analizzare i risultati e il gioco messo globalmente in mostra si torna sempre a Tiger, leader mondiale al momento inattaccabile e prossimo a scalzare Sam Snead dal vertice dei plurivincitori (82 vittorie contro 78) del circuito americano.

Però il Woods attuale non è…stabile e a volte il suo gioco mostra improvvise falle dove meno te lo aspetti. Più frequenti le palle erranti dal tee, ma in alcuni casi non è andato il controllo della distanza, in altri ha fatto cilecca il putter, mentre quando tutto ha funzionato almeno al 60/70% gli avversari hanno dovuto alzare bandiera bianca. Complice pure un cambio di mentalità del protagonista che ora si accontenta anche di vincere, senza stravincere, e che quindi, come i comuni golfisti, stirpe alla quale non apparteneva nei primi dieci anni di carriera, fa i suoi conti quando il traguardo si avvicina e mostra persino un gioco un po’ sparagnino.

Quanto a favoriti si può fare la solita lista di nomi con Phil Mickelson, che ha guadagnato credito dopo la bella prova nel FedEx St. Jude, Scott Simpson che difende il titolo, Brandt Snedeker, Matt Kuchar, Luke Donald, Sergio Garcia, Lee Westwood, Graeme McDowell, Charl Schwartzel, Martin Kaymer, Louis Oosthuizen, senza dimenticare possibili guastatori come Jim Furyk, Ernie Els, Angel Cabrera, Ian Poulter, Hunter Mahan o Paul Casey, che magari non sono in grande spolvero però hanno la capacità di emergere quando meno te lo aspetti.

Restano da aggiungere Rory McIlroy, numero due mondiale, e Adam Scott, vincitore del Masters. Partiranno insieme a Woods nei primi due giri in una combinazione affatto causale, ma che in un clima di incertezza vuol mettere subito un ben po’ di pepe sull’evento. Intanto il duello tra Woods e McIlroy è sempre un bel vedere tecnico e agonistico e poi sarà curioso assistere all’incontro tra lo stesso Tiger e il suo ex caddie Steve Williams, che gliene ha dette di cotte e di crude, ora al servizio di Scott, che ha portato al successo sia nel major di Augusta, che in precedenza in una gara del WGC (Bridgestone Invitational, 2011).

Nel primo giro il trio partirà dalla buca 1 alle ore 13,14 locali, mentre gli azzurri inizieranno dalla buca 11: Manassero sarà sul tee alle ore 8,06 insieme a Rickie Fowler e a Jason Day, e Molinari alle ore 13,40 con la compagnia di K.J. Choi e di Carl Pettersson. Il montepremi è di otto milioni di dollari dei quali 1.440.000 gratificheranno il vincitore.

Il torneo su Sky – L’US Open sarà teletrasmesso in diretta e in esclusiva dalla TV satellitare Sky sui canali Sky Sport 2 e 2HD con i seguenti orari: giovedì 13 giugno e venerdì 14, dalle ore 19 alle ore 1; sabato 15 e domenica 16, dalle ore 19 alle ore 1,30. Le dirette saranno precedute alle ore 18,30 da Studio Golf. Lunedì 17 giugno andrà in onda uno “Speciale” sull’evento dalle ore 20,45 alle ore 22,45 (Sky Sport 2 e 2 HD).

Repliche: prima giornata, venerdì 14 giugno dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD) e dalle ore 14,30 (Sky Sport 3 e 3 HD); seconda giornata, sabato 15 dalle ore 7,30 e dalle ore 15 (Sky Sport 2 e 2 HD) e dalle ore 9,30 (Sky Sport 3 e 3 HD); terza giornata, domenica 16, dalle ore 7,30 e dalle ore 15 (Sky Sport 2 e 2 HD); quarta giornata, lunedì 17 dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD) e dalle ore 10,30 (Sky Sport 3 e 3 HD).

LPGA: IL SECONDO MAJOR A INBEE PARK, 44ª GIULIA SERGAS – Giulia Sergas ha concluso al 44° posto con 295 colpi (76 72 73 74, +7) il Wegmans LPGA Championship, secondo major stagionale disputato sul percorso de Locust Hill Country Club (par 72), a Pittsford nello stato di New York, dove Silvia Cavalleri è uscita al taglio (78ª con 151 – 77 74, +7).

Ha vinto con 283 (72 68 68 75, -5) la coreana Inbee Park, 25enne di Seoul e numero uno mondiale, che ha superato alla terza buca di spareggio la scozzese Catriona Matthew (283 – 71 71 73 68). Nella giornata finale si sono disputate 36 buche per recuperare il tempo perso per il maltempo che ha impedito il gioco nella prima.

La Park ha preso il comando al termine del terzo turno, superando Morgan Pressel, ma nel quarto non ha brillato come in precedenza. Ha girato in 75 (+3) colpi con due birdie e cinque bogey, l’ultimo dei quali alla buca 18 ha permesso l’aggancio alla Matthew, rivenuta con un 68 (-4, con quattro birdie). Nel playoff dopo due par per entrambe, la Matthew ha segnato un bogey e la Park, con un birdie, ha firmato il settimo successo in carriera, il quarto stagionale e il terzo in un major. A marzo si è imposta nel Nabisco Championship e ora, vincendo i due successivi, potrebbe realizzare il “grande slam” nella stessa annata, mai riuscito a nessuna prette. Può comunque completare lo slam se conquisterà il titolo nel British Womens Open, avendo già al suo attivo l’US Open, con il quale ha inaugurato il suo palmares nel 2009, che comprende anche quattro vittorie nel Japan LPGA Tour e quella a squadre, difendendo i colori della sua nazione con Kim Ha-Neul nel World Ladies Championship (2013), la nuova versione della Coppa del Mondo femminile.

Protagonista del major anche Morgan Pressel, ma la statunitense, dopo due buoni giri iniziali, ha preso ritmo e si è dovuta accontentare del terzo posto con 284 (-4), alla pari con la norvegese Suzann Pettersen. Al quinto con 285 (-3) le coreane Jiyai Shin, Amy Yang, Chella Choi e Sun Young Yoo, al nono la rediviva Michelle Wie, la cinese Shanshan Feng, campionessa uscente, e la coreana Na Yeon Choi, al 15° con 288 (par) la giapponese Ai Miyazato, al 17° con 289 (+1) la 16enne dilettante neozelandese Lydia Ko. Deludenti la taiwanese Yani Tseng, 19ª con 290 (+2), Stacy Lewis, 28ª con 292 (+4), l’australiana Karrie Webb, 33ª con 293 (+5), e Paula Creamer 58ª con 299 (+11).

La Sergas ha iniziato il torneo al 71° posto con un 76 (+4), ma nel secondo giro con un 72 (par) ha evitato il taglio salendo al 47°, poi è praticamente rimasta stabile nella maratona finale. Alla Park è andato un assegno di 337.500 su un montepremi di 2.250.000 dollari.

PGA TOUR: FEDEX St. JUDE CLASSIC AD HARRIS ENGLISH, BENE PHIL MICKELSON (2°) – Phil Mickelson ha provato a vincere il FedEx St. Jude Classic (PGA Tour), svoltosi sul percorso del TPC Southwind (par 70) a Memphis nel Tennesse, ma è stato beffato proprio nel finale da Harris English, 24enne di Valdosta in Georgia, che con bue birdie nelle ultime tre buche ha lasciato la compagnia e ha ottenuto con 268 colpi (66 64 69 69, -12) il primo titolo nel circuito dove è da due anni, dopo essere passato di categoria nel 2011.

Mickelson si è dovuto accontentare del secondo posto con 270 (-10), condiviso con Scott Stallings, ma ha dimostrato di essere in un bel momento di forma e avrebbe probabilmente raggiunto l’obiettivo del 42° titolo in carriera se non si fosse distratto troppo nel primo turno (78° con 71, +1). In quarta posizione con 271 (-9) Ryan Palmer, in quinta con 272 (-8) Patrick Reed, il sesta con 273 (-7) John Rollins e in settima con 274 (-6) il sudafricano Rory Sabatini, Justin Hicks e Shwan Stefani, leader dopo tre turni e travolto dalla pressione (parziale di 76, +6). Al decimo posto con 275 (-5) Dustin Johnson, il colombiano Camilo Villegas e l’irlandese Padraig Harrington e solo al 51° con 281 (+1) l’inglese Ian Poulter. Il vincitore è stato gratificato con 1.026.000 dollari dei 5.700.000 in palio.