Il giorno dopo la sconfitta in gara3 della serie play out tra San Severo e Mobyt, e ventiquattrore da gara4, coach Adriano Furlani fa il punto della situazione in casa Mobyt.

 

Cosa non ha funzionato ieri sera?

Usciamo sconfitti da gara3 e senza nulla togliere ai meriti di San Severo, che ha giocato una partita di grande intensità e di emotività, rimpiango l’approccio sbagliato di alcuni giocatori importanti. Abbiamo giocato troppo a sprazzi e nel momento cruciale, ogni volta abbiamo cercato soluzioni individuali piuttosto che trovare soluzioni di squadra.

Preoccupato in vista di gara4?

Preoccupato per la situazione fisica legata ad alcuni giocatori. L’amarezza sta nel constatare come la situazione del capitano Michele Ferri, che non sarà a disposizione per lungo tempo, sia stata generata da gioco violento, che nulla ha a che fare con le normali situazioni di gioco. I filmati rendono evidente come il nostro capitano sia stato fatto oggetto di una provocazione sfociata in un gesto che ha determinato esiti gravi. L’incredulità sta nelle considerazioni emerse nella riunione di questo fine settimana atte a stigmatizzare e sanzionare proprio il gioco sporco (soprattutto relativamente all’uso degli arti superiori). Mi permetto di chiudere con una battuta: è proprio il caso di dire che siamo stati ‘cornuti e mazziati’ visto il rapporto falli fatti/subiti, 22 a 13, evidenziato dallo scout della partita, e visto il referto medico relativo all’“incidente” occorso a Michele Ferri.

Come si guarda avanti?

E’ inutile piangersi addosso. I campionati si vincono e si perdono sul campo. Abbiamo ancora due match ball da sfruttare; dovremo trovare la forza, le capacità e un atteggiamento mentale che ci porti a superare questo momento difficile e a conseguire quel risultato per cui abbiamo lottato per un anno e che a maggior ragione dobbiamo assolutamente raggiungere anche per Michele.