E A1 FU

Quarantotto ore di duro lavoro per regalare un sogno in power point. Il presidente del Tennistavolo Norbello Simone Carrucciu compone un magico puzzle di immagini che riassume una stagione davvero splendida, contrassegnata da eventi regionali, nazionali ed internazionali. Decide di proiettarlo al termine del solito banchetto abbondantissimo organizzato per festeggiare l’ultima prodezza della formazione maschile che è riuscita a scalare la vetta della A1. Ora la femminile non sarà più sola nell’olimpo del pongismo nazionale. Aumenteranno le preoccupazioni e gli stress, ma alla fine trionferà sempre il sorriso e l’ospitalità perché è grazie a queste componenti aggreganti che la piccola società del Centro Sardegna riesce a tagliare ripetutamente traguardi che fino a cinque anni fa parevano improbabili. Ieri sera è arrivata l’ultima chicca da un team che nel 2007 aveva vinto il campionato di serie C2 regionale e progressivamente si è fatto largo in C1, B2, B1, A2. Solo nella serie “cadetta” è rimasta un anno di troppo rispetto alla media generale, ma quando ci hanno riprovato, i reduci Maxim Kuznetsov e Vilbene Mocci hanno trovato in Roberto Negro la spalla ideale per conquistare l’ambita promozione. E ieri lo hanno fatto alle spese della pericolante Messina che ha fatto di tutto per evitare la retrocessione. Come già accaduto la settimana prima in occasione della semifinale play off femminile, la squadra è stata sostenuta da un pubblico divertito e festante.

Il godibile collage di immagini proiettato ieri notte nella ristrutturata sede della società ha passato in rassegna anche le azioni insigni degli infaticabili dirigenti che la imbiancavano e ne contrassegnavano i bordi alti con una emblematica striscia gialla e blu. L’ultimo dei tanti sforzi che gli amici e i familiari di Carrucciu costantemente perfezionano affinché il nome della società sia conosciuto in tutto il mondo.

Serie A2 Maschile Nazionale

Girone B

Settima giornata di ritorno

Sabato 11 maggio 2013

A.S.D. Tennistavolo Norbello

APD Club99 Messina

4

1

Si comincia subito con una sfida di alto profilo. Roberto Negro viene preso alla sprovvista dalla carica disperata di Daniele Sabatino, il più forte degli ospiti. Però é bravo e determinato nel recuperare due set di svantaggio e portare in saccoccia un punto importantissimo. Tra Vilbene Mocci e Giovanni Caprì prevale la disperazione del siciliano che regala l’ultimo briciolo di speranza al suo club prima della definitiva disfatta. Per Maxim Kuznetsov è troppo semplice sistemare i conti con Dario Sabatino che capitola malamente al terzo set. Il punto della promozione lo confeziona Roberto Negro che concede una sola frazione a Caprì. A giochi fatti i due big Kuznetsov e Daniele Sabatino danno vita ad un match interessante con il russo guspinese che prevale al quinto set.

PARLANO I PROTAGONISTI

SIMONE CARRUCCIU

(presidente)

“Abbiamo assistito all’epilogo di un progetto cominciato nel 2007/08 quando cominciammo ad investire risorse che andavano oltre l’ordinaria amministrazione. Prestando sempre molta attenzione al bilancio, ci ritroviamo con due squadre nella massima serie maschile e femminile senza esserci mai compromessi dal punto di vista economico. Mi complimento con tutti coloro che hanno contributo alla scalata in queste ultime cinque stagioni. Di sicuro abbiamo avuto delle intuizioni vincenti che ci hanno portato sempre avanti.

Tutte le promozioni le abbiamo conquistate sul tavolo. E anche quest’anno abbiamo ottenuto un indiscusso primo posto ancora più avvincente se pensiamo ai piccoli incidenti di percorso che ci sono capitati, lasciando forse un po’ tropo spazio alle avversarie. Si poteva fare senz’altro di più ma ci accontentiamo perché avevo chiesto il primo posto e quello è stato ottenuto. Senza dover attendere conteggi set o ripescaggi.

Faccio il mio sincero in bocca al lupo al Messina. Noi ora festeggiamo, loro no. Ci dispiace ma questo è lo sport, si sale e si scende. I punti salvezza non potevano trovarli nella trasferta di Norbello. Noi abbiamo una rosa nettamente superiore e l’abbiamo dimostrato.

Con due formazioni così in alto ci troviamo anche a modificare le fisionomie della società, ma questo non ci spaventa. Sarà quella marcia in più per proseguire.

Sulla futura stagione non sappiamo ancora nulla. Di sicuro allestiremo una formazione per raggiungere la salvezza, contando sulle nostre risorse certe e impostando sempre il lavoro con grande oculatezza. Voglio sottolineare un aspetto: non sarà facile. Se però riuscissimo a lavorare con il maggior numero di atleti sardi possibile, si potrebbe fare la differenza.

Sono pochissime le società che come noi possono vantare una presenza nelle due categorie maschili e femminili. Ci manca semmai una presenza più pregnante nelle parti più basse dei campionati Fitet. Ma di sicuro daremo maggiore impulso affinché anche la base possa essere rimpolpata. Dobbiamo fare i conti con un calendario agonistico fittissimo che non ci consente di seguire tutte le nostre attività per filo e per segno. Fa piacere però constatare come il gruppo del Tennistavolo Norbello sia sempre più numeroso, anche tra i tifosi”.

MAURO LOCCI

(allenatore)

“L’obiettivo raggiunto è grandissimo e meritato, sono contento per i giocatori e li ringrazio. Ringrazio altresì società e tifosi. La stagione è stata difficile per via di qualche passo falso però siamo riusciti a reagire , sia dopo la prima sconfitta interna subita contro la Marcozzi, sia dopo lo stop di Palermo.

Non ho mai perso la fiducia in questa squadra. Tutti e tre hanno sempre tenuto margini di gioco e di qualità consoni agli obiettivi da raggiungere. Non era facile, le avversarie non erano da prendere sottogamba, come del resto anche Messina.

Da imparare c’è sempre, questa stagione mi ha insegnato tanto sia dentro, sia fuori dal campo. Il rapporto con i giocatori, seguire la squadra sono azioni che quando vengono condivise e si raggiunge il risultato risultano splendide.

Ringrazio la famiglia Marcozzi e Norbello. Spero che si arrivi al meglio, da soli non saremo riusciti a raggiungere la A1 . Con il lavoro di tutti, l’impegno, la costanza nel preparare le partite e nel mantenere la schiena dritta siamo riusciti a raggiungere la A1.

Il mio futuro è qua. C’è un progetto, c’è il settore paralimpico da sviluppare, da cui sono partiti tutte le altre diramazioni in cui sono coinvolto. Spero di continuare a raggiungere i risultati con la collaborazione fattiva dei giocatori”.

MAXIM KUZNETSOV

“Dopo il risultato di oggi posso definirmi soddisfatto. L’annata è stata bella, indubbiamente. C’è stato un periodo dove abbiamo avuto una crisi di risultati, specie nel girone di ritorno quando incamerammo due punti in tre partite. Però anche le nostre dirette concorrenti non hanno mantenuto costante il rapporto con le vittorie quindi le speranze di successo non sono mai state intaccate. Però nell’ultima parte della stagione ne abbiamo vinto quattro di fila e alla fine l’abbiamo spuntata.

Lo scorso anno per me è stato molto più difficile. Dopo un campionato così, così, dove ho perso tante partite mi sono riscattato ai campionati italiani. In quest’ultima stagione ho reso senza dubbio molto di più. L’inizio non è stato dei migliori con lo stop nel derby. Soprattutto l’esser uscito sconfitto dalla sfida con Dario Loreto mi ha fatto riflettere. La reazione è stata collettiva e ha portato a dei risultati concreti, concludendo con sei vittorie di fila il girone d’andata. Mai come in questo caso si può dire che sia stata una vittoria di squadra, perché quando uno non era in giornata, sicuramente poteva contare sull’apporto dell’altro. Di Vilbene sono stato il primo allenatore, quindi abbiamo trascorso tanto tempo assieme superando il rapporto che c’era tra allievo e maestro. Lo splendido rapporto personale creatosi ha contribuito a dare maggiore solidità alla squadra. E poi anche Roberto Negro si è integrato abbastanza bene.

Ho intuito che la dirigenza mi vorrebbe anche in A1. Mi ributterò nella mischia dopo tre anni e sicuramente sarà difficile perché è tutto un altro livello, le gare saranno complicate. Ce la tentiamo, del mercato non so nulla però mi solletica l’idea di veder cosa sarò ancora capace di fare.

Ringrazio tutti i dirigenti del Tennistavolo Norbello che facendo benissimo la loro parte hanno contribuito al risultato finale. E poi la famiglia che mi dà il sostegno per andare avanti, infine un ringraziamento sincero a tutti quanti”.

ROBERTO NEGRO

“L’esito è stato incerto fino alla fine, anche Messina incuteva un po’ di paura perché per salvarsi doveva fare punti con noi. E la partita non si era neanche messa bene perché se Daniele Sabatino fosse riuscito a battermi non so proprio come sarebbe finita. Siamo saliti per merito di tutti e tre, Vilbene compreso che ha fatto la sua parte in campo e tirandoci su il morale. Spesso mi ha anche “importunato” dicendomi che guidavo male durante le trasferte. Però con lui e Max ho formato un bel gruppo. Un po’ di fiducia l’ho persa dopo la sconfitta di Palermo perché Roma ci aveva scavalcato. A quel punto ho pensato che qualcosa stesse scricchiolando, poi dopo il passo falso dei capitolini con la stessa compagine mi sono tranquillizzato. Comunque è giusto che sia andata a finire così perché negli scontri diretti abbiamo dimostrato di esser più solidi.

Per quanto concerne le mie prestazioni personali mi sono piaciuto maggiormente nella prima parte del campionato dove ho perso solo all’esordio in campionato e sono riuscito ad impormi sul forte Giardina; dopo c’è stato un calo per motivi di testa. Però sono stato duro per tutto il campionato, ribaltando situazioni che mi vedevano soccombente. Non mi sono trovato bene sul campo di via Azuni soprattutto in inverno per via delle temperature basse che non mi permettevano di fare il mio gioco. Oggi è andata decisamente meglio, se il dritto non ha funzionato è perché avevo cambiato la gomma.

Ora mi attendono gli italiani assoluti. Di solito faccio una bella figura , sempre nell’ambito delle mie possibilità. L’obiettivo è di arrivare nei primi quattro.

Dedico questa vittoria a mia moglie Daria e alle mie figlie Ginevra e Vittoria, e poi alla società che mi aveva preso per salire e sono stato capace di mettere in pratica le sue aspettative”.

VILBENE MOCCI

“La promozione è stata bella perché sofferta. Non avevamo il classico numero uno che ti risolve ad occhi chiusi tutte le partite, però potevamo contare sull’apporto di due ottimi giocatori come Roberto e Max. A nostro vantaggio va il fatto di essere rimasti uniti anche nei momenti più delicati. Ringrazio la società, il suo presidente Simone Carrucciu, tutta l’organizzazione a partire da Tista Mele che riesce a preparare sempre delle ottime cene e Alberto Cualbu che ci fa trovare a nostro agio in palestra. Avere tutti i membri della società molto vicini sicuramente fa piacere. E poi i miei compagni di squadra con cui mi sono divertito tanto soprattutto in trasferta. Ci siamo dati una mano nei momenti di sconforto

Faccio i miei complimenti a Giovanni Caprì. Ero partito bene, poi lui ha cambiato tattica cominciando ad infastidirmi. Lo sport è così, a volte riesci a reagire, a volte ti devi inchinare alla superiorità del tuo avversario. Non penso di aver disputato una pessima partita, l’impegno e la grinta sono stati tirati fuori in un contesto in cui i siciliani comunque dovevano salvarsi a tutti i costi.

Complice anche la stanchezza non siamo stati lucidissimi per l’arco di tutto il match, anzi è quasi impossibile mantenere una concentrazione uniforme.

La stagione è stata buona. Nulla era scontato, abbiamo dovuto lottare con tutte le nostre forze per ottenere questo obiettivo. Quando ad un certo punto siamo stati sorpassati non è stato facile riconquistare la vetta. Ci sono state partite che dovevamo perdere ed invece abbiamo pareggiato, altre in cui eravamo indiscutibilmente favoriti ed invece si è perduto. Il piacere interiore che si prova quando si raggiunge un traguardo di questo tipo è indescrivibile”.

A parte tutto posso ritenermi soddisfatto. Forse quest affermazione mi si ritorcerà contro però prima di cominciare il campionato avevo alle spalle solo tre allenamenti. Poi per una serie lunghissima di problemi non sono mai potuto andare a Cagliari ad allenarmi. Mi sono salvato grazie alla palestra e ai pesi. Praticamente giocavo solo in campionato dopo un semplice riscaldamento pre gara. Eppure sono riuscito a sconfiggere atleti molto più forti di me, anche se non sono mancate le gare oscene, anche perché avendo un gioco prettamente fisico, tendo a calare alla distanza perché dispendioso e non supportato da allenamenti. Però facendo una somma totale prevalgono le prestazioni sopra le righe. Quella più emblematica e che mi rende davvero orgoglioso è stata contro il La Spezia. Avevamo l’obbligo di vincere se volevamo riconquistare la vetta. Con Cattoni sono partito benissimo e poi ho perduto alla distanza. Però opposto a Falcucci mi trovavo sotto 10/6 al quinto set dell’ultima partita con noi che stavamo conducendo per 3 a 2. Aiutato anche dal destino sono riuscito a recuperare e vincere 14 a 12, però mi sono meravigliato di me stesso perché mi sono mantenuto calmo e concentrato nonostante non fossi più abituato a reggere quelle situazioni.

Mi sono trovato bene con tutti. Il mio concittadino Maxim lo conosco da quando ero un bambino alle prime armi con il tennistavolo. Tra noi c’è molto feeling anche fuori dal campo. Nei tornei lo voglio sempre con me in panchina. Anche lui fa lo stesso con me, ci capiamo al volo e di sicuro questo particolare mi ha aiutato a galleggiare in mezzo a tutte le difficoltà extra sportive che ho vissuto nell’arco della stagione”.

Ufficio Stampa

A.S.D. Tennistavolo Norbello