Tutto in sessanta minuti. La Jomi si gioca un’intera e già ricca stagione nella terza e decisiva gara di “bella” della finale scudetto, sarà gara senza appello. Chi vince tra Salerno e Sassari si aggiudica l’ambito scudetto, chi perde si leccherà le ferite, pensando e ripensando all’occasione perduta. Ovvio che il team salernitano, forte del vantaggio di giocare tra le mura amiche la partita decisiva, neanche prende in considerazione l’ipotesi di una sconfitta, di un passaggio a vuoto che sarebbe deludente assai e che non darebbe giustizia ad una stagione che ha visto le salernitane, nonostante le tante perdite rispetto alla scorsa stagione, Pavlik, Viunajte e Crvenkoska per fare qualche nome, e il gravissimo infortunio capitato a Pina Napoletano proprio nella fase decisiva della stagione, sempre dettare legge come dimostrano i successi ottenuti in Supercoppa e Coppa Italia. Sessanta minuti che decideranno la stagione, atto finale di un campionato ridotto nei contenuti ma non per questo poco avvincente come stanno dimostrando i play off scudetto tiratissimi e molto equilibrati. Davanti al pubblico amico che si preannuncia, come da copione, caldo e massiccio la Jomi, allora, vorrà chiudere a proprio favore la partita, l’ennesima infinita sfida con la storica rivale sarda, quel Sassari che, al pari, di Salerno ha dalla sua forza e tradizione. Le prime due gare della serie finale hanno fornito riscontri, almeno sulla carta, identici. Vittoria con otto gol di scarto della Jomi alla Palumbo, successo con nove reti di scarto, per il Sassari al PalaSantoru. Ma il dato numerico non dice fino in fondo la verità ed è questo il punto sul quale in questi giorni il team guidato da Giovanni Nasta sta lavorando e ricaricandosi. Gara Uno fu, in pratica, partita senza storia, con la Jomi a guidare sempre con un considerevole margine di vantaggio ed il Sassari praticamente fuori partita. Nella gara di ritorno, invece, le due squadre hanno lottato gomito a gomito fino al minuto 45 quando la Jomi, fallite tre occasioni per riportare la partita in parità, si è lasciata andare consegnandosi alle agguerritissime sarde e chiudendo molto male. Il tutto senza dimenticare il pesante forfait del capitano Antonella Coppola, in campo per 15 minuti alla Palumbo, e assente a Sassari. “Sabato, però, sarà una partita diversa dalle due precedenti – ammonisce il d.s. Loria – una gara sicuramente condizionata dall’importanza della posta in palio. Le gare di bella sono sempre molto particolari, si vincono soprattutto con la testa, con i nervi. E’ impensabile, infatti, che in un arco temporale così breve le squadre possano cambiare pelle e fisionomia, può, invece, cambiare l’approccio. Ovvio che a noi c’è capitata la sfortuna di arrivare a questo punto della stagione senza due pedine di fondamentale importanza, un handicap di non poco conto, al quale dovremo sopperire con ancora maggiore determinazione”.

Ufficio Stampa