La febbre dell’oro è continuata per il quarto giorno consecutivo. A dare ancora lustro alla società più blasonata della Sardegna ci ha pensato il quartese Carlo Rossi che contro ogni pronostico ha sbaragliato tutti i suoi avversari confermandosi per il secondo anno consecutivo campione italiano giovanile anche se stavolta nella categoria ragazzi. Pur partendo come testa di serie n. 4 il virgulto della nazionale giovanile ha dimostrato di avere fegato e numeri di alta scuola. I metalli più lussuosi diventano ora cinque, più altri due importanti argenti che consolidano il secondo posto nel medagliere della competizione umbra. Il presidente della Marcozzi Mario Gabba esprime tutta la sua contentezza: “Era da anni che non vivevamo dei momenti magici come questi ternani – dice – mi complimento con tutti i ragazzi che hanno sfruttato a pieno le loro potenzialità. Nutro grande stima per i nostri singoli atleti, ma ritengo che le vittorie a squadre siano quelle più emblematiche perché gratificano la mole di lavoro complessiva che la società ha svolto durante la stagione. Un grazie va anche al tecnico Massimiliano Mondello che ha saputo trarre nuova linfa da una macchina già ben avviata ma che ha migliorato grazie al suo carisma derivato dall’essere un campione purosangue”. Oggi ultima giornata dei Campionati Italiani Giovanili e il fratello maggior di Carlo, Claudio Rossi, impegnato nel singolo allievi, potrebbe trarre buoni auspici dall’ottimo clima familiare.

UN’ALTRA STORICA CAVALCATA

Se papà Giuseppe Rossi afferma di aver perso cinque anni di vita, si capisce immediatamente che Carletto abbia scelto la via più complicata per ottenere il suo secondo titolo italiano individuale consecutivo. La sua è stata una prestazione in crescendo. Nel girone si è espresso in modalità diesel, passandolo senza eccessivi problemi. Poi ha continuato nel tabellone incontrando avversari abbastanza agguerriti ma non capaci di impensierirlo: prima ha sconfitto 3/0 Bonfioli (Ping Pong Drago Rosso) e Venturini 3/0 (Acli Lugo).

Quando entra negli otto la marcia viene ingranata con maggior piglio agonistico: contro Gabriele Piciulin (TT Torino) tira con precisione mostrando soprattutto un rovescio implacabile: finisce 3 a 1 per il sardo doc. Intanto nel tabellone si registra un episodio clamoroso: la sconfitta della testa di serie n. 1 Michele Muletti (Asd San Michele) da parte di Luca Palmarucci (Verzuolo), ha fatto parlare anche se dai giorni precedenti si era notato come il piemontese non stesse attraversando un buon periodo di forma.

Il colpo di scena non scompone più di tanto Carlo che affronta Palmarucci con un piglio agonistico ancor più deciso rispetto alla sfida precedente che gli consente di approdare in finale (3/0). Con Marco Bressan (Azzurra Gorizia) parte fortissimo aggiudicandosi i primi due set. Nella terza frazione comincia con l’identica intensità portandosi sul 9 a 3. Ma a quel punto succede qualcosa di strano e quando è in vantaggio per 10 a 6 la voglia di chiudere il discorso ad ogni costo lo induce a commettere ingenuità che l’esperto avversario sa sfruttare pienamente a suo favore. E anche nella quarta frazione è il piccolo quartese a prendere l’iniziativa non sfruttando diverse occasioni che gli avrebbero permesso di aggiudicarsi il titolo in anticipo. E invece Bressan raggiunge il pari ma Carlo ha il grosso vantaggio di mantenere alta la concentrazione anche nei momenti più critici. Nella quinta frazione riprende a tirare con la potenza che lo contraddistingue e seguito come un’ombra dal tecnico Massimiliano Mondello può incamerare l’ennesimo trionfo.

CARLO ROSSI: “SOTTO, SOTTO CI SPERAVO”

I complimenti da parte della comunità pongistica sarda si sprecano. L’hanno applaudito in tanti attraverso la diretta in streaming del sito Fitet.org. Vederlo giocare è una delizia, specie quando rialza la testa dopo aver perso due set di seguito. Carlo Rossi a notte fonde sta ancora rispondendo ai tanti messaggini che gli arrivano attraverso i social network.

In finale conducevi in maniera netta. Poi cosa è successo?

Sul dieci a sei ho tentato il punto di chiusura più impegnativo e spettacolare ma l’ho sbagliato. Alla fine quel set l’ho perduto 15 a 13. Quando poi ci siamo ritrovati al quinto l’ho vinto abbastanza facilmente forse perché mi sentivo dentro che potevo superarlo.

In quei frangenti Mondello che ti ha detto?

Di restare sempre concentrato, duro e di dimenticare i set appena passati e pensare al presente.

E dopo la vittoria ?

Mi ha fatto i complimenti, era contentissimo, ha detto che da quest’estate i miglioramenti si sono visti perché abbiamo lavorato tanto.

La tua reazione all’eliminazione di Muletti?

Non mi aspettavo per niente che perdesse. Quando l’ho saputo mi sono detto “meno male”. Però anche chi ha preso il suo posto mi ha dato molto filo da torcere: Palmarucci si è dimostrato molto bravo perché i tre set giocati con lui sono stati tutti molto tirati.

La tua arma vincente a Terni?

Dritto, molto il rovescio e sicuramente la testa.

Quando sei partito che aspettative avevi?

Il mio obbiettivo era sicuramente andare a fare bella figura, altrimenti non sarei neanche partito. Non pensavo di arrivare al primo posto, però sotto, sotto, ci speravo.

Il trucco per essere vincenti?

Non c’è un trucco. Devi riuscire a stare tranquillo con la testa e pensare, punto dopo punto, quale sarà la cosa più giusta da fare. E poi se perdi pur facendo la cosa più opportuna, non importa. Al contrario, se perdi facendo la cosa sbagliati, hai da recriminare.

L’avversario che ti ha impegnato di più?

Bressan per esempio non è stato molto ostico perché comunque mi sono trovato nettamente in vantaggio. La sua rimonta va imputata solo ed esclusivamente a me perchè ho fatto lo stupido. Nel tabellone mi ha impensierito sicuramente Filippo Venturini, però l’avversario davvero più ostico è stato Piciulin.

A chi dedichi questo oro?

A mia mamma che purtroppo non era qui ma me l’aveva chiesto espressamente. E poi a Stefano Curcio e a Massimiliano Mondello che mettendomi sotto torchio sono riusciti a farmi vincere.

MASSIMILIANO MONDELLO: “DA ALLENATORE HO TROVATO NUOVI STIMOPLI”

“Non potevo andare via da Terni senza prendere un cartellino rosso”. In realtà gli arbitri l’hanno pizzicato ben due volte: la prima era sacrosanta perché aveva elargito un consiglio a scena aperta al duo Baciocchi/Loreto. Nella finalissima di Carletto Rossi ha invece mormorato la parola “prossimo”, e il giudice di gara l’ha cacciato dal campo senza troppi complimenti. Massimiliano Mondello si consola con le sette medaglie dei suoi atleti e aggiunge: “Peccato per il doppio juniores,  potevano essere sei ori”.

Ti va di passare ai raggi ics i medaglisti? Cominciamo da Alessandro Baciocchi

Sono contento a metà perché ogni volta che deve incontrare Leonardo Mutti parte con la convinzione che con lui non ce la potrà mai fare. Però non dimentico che nella settimana che ha preceduto i campionati è stato a casa con la febbre a trentanove ed è arrivato a Terni con soli due giorni di allenamenti, imbottito di farmaci. Con una situazione così non ho quasi nulla da rimproverargli, d’altronde il suo l’ha fatto con due argenti e un oro, quindi la sufficienza gliela do.

Dario Loreto

Purtroppo merita una insufficienza. O ascolta i consigli che gli vengono dati, oppure è meglio che non continui a giocare. In queste condizioni da solo non potrà mai vincere, perché non riesce a leggere la partita. Se poi non mette in pratica ciò che gli dice l’allenatore, non andrà da nessuna parte.

Marco Poma

Sono molto contento per lui, è stato grintoso dando un grosso contributo alla squadra. Nel singolo ha trovato lo stesso avversario che l’aveva battuto anche nella finale a squadre. Purtroppo deve rimettersi fisicamente a posto con la gamba, aspetto che non gli permette di esprimersi al meglio col dritto.

Edoardo Loi

Ha giocato benissimo, anche lui merita un voto al di sopra della sufficienza . Nella competizione a squadre ha ottenuto un ottimo 100%. Migliora talmente tanto che qualcuno ha mormorato che dalle movenze assomigli molto a me. D’ora in poi lo chiameremo “Mondy Piccolino”.

Carlo Rossi

Dimostra di avere carattere e di essere di un altro livello. Non si è mai abbattuto e ha proseguito per la sua strada esibendo una mentalità vincente. Sono fiero di lui e diversi allenatori presenti a Terni, compresi alcuni della nazionale lo hanno riempito di complimenti, asserendo addirittura che sia di un’altra categoria. Mi fa piacere perché alle spalle c’è un bel lavoro, nonostante Carlo si possa allenare solo la sera.

Jhonny Oyebode

Beh, con quello che ha fatto non può che prendersi anche i miei complimenti. Però ho un appunto da fargli: deve smetterla di essere pessimista. L’altra sera vinceva 1 – 0, 6/2 e scuoteva la testa in segno di disappunto. Questo atteggiamento non va bene e lo deve cambiare al più presto. Per il resto è evidente che sia di un livello superiore agli altri anche se nella finale del singolo maschile ha sofferto un po’. Però è stato calmo e tranquillo e con grande pazienza è riuscito a ribaltare il risultato.

Quanto il merito di Mondy per queste sette medaglie?

È sempre dei giocatori. D’altronde quando giocavo e vincevo, mi prendevo tutti i meriti perché chi va in campo è il giocatore e il merito delle sue vittorie ammonta al 95%. Il resto è dell’allenatore.

Un bilancio personale da Terni?

Sono contentissimo del mio primo campionato italiano. Meglio di così non potevo cominciare, se penso ai cinque ori e ai due argenti mi vengono i brividi. Poi ho ricevuto i complimenti per i netti miglioramenti di Carlo e Jhonny. Gli stimoli che trovavo da giocatore, per vincere, adesso li sto trovando da allenatore.

Altro da aggiungere?

Vorrei sottolineare come l’albergo in cui abbiamo alloggiato fosse davvero deludente. Di sicuro il prossimo anno la Marcozzi non ci tornerà più. Non hanno cambiato né gli asciugamani, né le lenzuola. Però a parte questo, a parte la crisi economica globale, a parte tutti gli altri mali del mondo, la mia società torna da Terni con cinque ori e due argenti.

LE SETTE MEDAGLIE CONQUISTATE DALLA MARCOZZI

1) Jhonny Oyebode  (Singolo Maschile Giovanissimi) – Oro

2) Carlo Rossi (Singolo Maschile Ragazzi) – Oro

3) Jhonny Oyebode – Marco Poma (Doppio Maschile Giovanissimi) – Oro

4) Jhonny Oyebode – Marco Poma – Edoardo Loi (Squadre Maschile Giovanissimi) – Oro

5) Alessandro Baciocchi – Dario Loreto (Squadre Maschile Juniores) – Oro

6) Alessandro Baciocchi – Dario Loreto (Doppio Maschile Juniores) – Argento

7) Alessandro Baciocchi (Singolo Maschile Juniores) – Argento