Francesco Laporta è stato autore di un’ottima prestazione nello Zimbabwe Open, torneo del Sunshine Tour, un circuito nel quale iniziano a cercare gloria i giovani azzurri. Lo scorso anno ha coqnuistato la ‘carta’ l’altoatesino Aron Zemmer e in questa stagione è stato il turno del 23enne di Castellana Grotte, cresciuto golfisticamente al San Domenico Golf di Savelletri di Fasano (BR), a farsi accreditare in un tour (30° nella Qualifying School) da dove hanno iniziato tutti i più grandi campioni sudafricani a partire da Gary Player per arrivare fino a Ernie Els e a Charl Schwartzel, emerso prepotentemente nel 2011 quando vinse il Masters.

Laporta, al Royal Harare Golf Club nella capitale dello Zimbabwe, ha tenuto ritmi altissimi nel secondo e nel terzo giro con un 66 (-6) e con un 63, nove sotto par, che gli ha permesso di eguagliare il punteggio record del campo.

“Fa sempre piacere – ha detto il pugliese – conseguire questo tipo di primati. E’ stato un giro perfetto. Fatta eccezione per il bogey alla 8, nelle altre 17 buche è andato tutto esattamente come speravo sia nel gioco lungo che in quello corto. Dopo il primo turno chiuso con 74 colpi sapevo di dover alzare il livello della mia prestazione e mi conforta esserci riuscito, stabilendo anche il mio miglior score e vivendo per la prima volta l’emozione di guidare la classifica in un torneo professionistico”.

Laporta, leader dopo 54 buche insieme a un giocatore di spessore come il sudafricano Darren Fichardt, nel cui palmares figurano quattro titoli nell’European Tour, ha avuto qualche incertezza all’inizio del turno conclusivo, ma poi si è ripreso brillantemente, pur non avendo potuto più agganciare Jake Roos, 33enne sudafricano di Irene, che è andato a conquistare il sesto titolo in carriera nel Sunshine Tour con un colpo di vantaggio. Un minimo di rammarico, insomma, insieme alla grande soddisfazione di aver tenuto testa a elementi di esperienza.

Laporta ha iniziato a giocare a tredici anni, appunto al San Domenico Golf, sotto la guida del maestro Pietro Cosenza, ma ha preso anche lezioni in Sudafrica da Gavan Levenson, che ha con un buon passato nell’European Tour.

E’ stato per alcuni anni nel team azzurro riportando una vittoria di prestigio nel Riverwoods Junior Open (2010), in Olanda. Da dilettante ha voluto cominciare abbastanza presto il suo percorso verso il professionismo prendendo parte a varie gare nei tour. Nel 2009 si è classificato 43° con Castelvolturno Open (Alps Tour), nel 2010 è terminato 33° nel Campionato Open dove nel 2011 ha colto un bel decimo posto. E’ passato di categoria all’inizio del 2013.

TRICOLORE FEMMINILE MEDAL: VIRGINIA ELENA CARTA LEADER SOLITARIA – Virginia Elena Carta è rimasta da sola al comando con 146 colpi (74 72, +2) nel Campionato Nazionale Femminile Medal, intitolato a Isa Goldschmid, una grandissima del golf italiano, che si sta svolgendo sul percorso del Golf Club Verona (par 72).

La portacolori del Golf Club Udine precede di un colpo Roberta Liti (L’Abbadia), salita in seconda posizione con 147 (76 71, +3), dopo essere stata l’unica giocatrice ad aver effettuato un giro sotto par (71,-1) nelle due giornate. Al terzo posto con 151 (+7) Martina Flori (Montelupo), al quarto con 153 (+9) Bianca Maria Fabrizio (Villa Condulmer) e Camilla Mazzola (Villa d’Este), al sesto con 154 (+10) Carlotta Ricolfi (Sanremo), al settimo con 155 (+11) Camilla Mortigliengo (Sanremo) e Angelica Moresco (Vicenza). Sono pesanti i ritardi di Alessandra Braida (Royal Park I Roveri), decima con 159 (+15), di Stefania Avanzo (Villa Condulmer), 17ª con 162 (+18), di Camilla Acquarone (Rapallo), di Francesca Avanzini (Monticello) e di Federica Maria Costantini (Golf Nazionale), 28.e con 166 (+22).

Il torneo si disputa sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54 che lascerà in gara le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto.

23 aprile 2013

Ufficio Stampa

Nicola MONTANARO