Pallacanestro Trapani-Stella Azzurra Roma 74-69 (20-6; 37-30; 60-52)

Pallacanestro Trapani: Virgilio 15 (2/4, 1/5), Svoboda 6 (2/2, 0/6), Costantino 1 (0/1), Tredici 3 (0/2 da tre), Rzizzitiello 23 (5/11, 3/11), Ianes 12 (5/8), Morgillo 2 (1/2), Tardito 4 (2/4), Felice ne. All. Priulla.

Stella Azzurra Roma: Grande 26 (11/17, 0/2), Busceglione, D’Ascanio, Leonzio 4 (1/1), Fallucca 13 (3/5, 2/8), Cucci 4 (1/4), Paesano 5 (2/3), Pappalardo 13 (0/7, 4/7), Barucca 4 (2/3). All. D’Arcangeli.

Arbitri: Giuseppe Scarfò di Palmi (RC) e Sebastiano Tarascio di Priolo Gargallo (SR).

Note: spettatori 2 mila circa. Tiri liberi Trapani 20/24, Stella Azzurra 11/17. Tiri da due punti Trapani 21/40, Stella Azzurra 20/40. Tiri da tre punti Trapani 4/25, Stella Azzurra 6/17. Fallo tecnico a D’Arcangeli (Stella Azzurra). Usciti per 5 falli: Grande (Stella Azzurra).

TRAPANI. Verrebbe da considerare questi come quaranta minuti in fotocopia rispetto a quelli giocati quindici giorni fa dai granata contro Pescara, sempre al PalaDespar. Inizio fulminante, nessuna storia con la squadra avversaria schierata “uomo contro uomo” e una gara che sembra destinata ad essere condotta sul velluto. Poi, non appena gli “altri” passano a zona e rendono più tattica la gara, iniziano i problemi. Contro Pescara, erano stati legati alla costruzione di un buon tiro, oggi alle percentuali scadenti anche nei tiri “aperti”. Di fatto, ne è venuta fuori una partita vera, che gli ospiti hanno tenuto in equilibrio fino al termine, senza mai arrendersi. Nel primo quarto, Trapani ha giganteggiato, trovato soluzioni facili ed efficaci per il presentissimo Luca Ianes (11 rimbalzi) e, a turno, per tutti i granata. Poi, con la zona proposta nel secondo periodo dai laziali, è giunto il break in loro favore (da 18-2 a 26-23 il salto è stato abbastanza breve). Da lì in poi, il racconto della gara è scandito dall’ottima performance degli ospiti, trascinati da Alessandro Grande, e dalle streghe viste dai tiratori granata contro la difesa avversaria: il 16 per cento da tre ne è palese dimostrazione.

Anche se la Stella Azzurra non è mai passata in vantaggio, Trapani è sembrata spesso impacciata nel gestire un match, di cui che non è più riuscita a controllare l’inerzia. La Stella Azzurra ha giocato come sa fare, rimanendo agganciata con coraggio alla gara, puntando anche sul pressing, sulla baldanza giovanile e sulla corsa, ma trovando frutti copiosi soprattutto con la sua zona “a riccio”. Trapani si è poggiata molto sulle spalle dell’Ammiraglio Rizzitiello, imperioso anche in penetrazione, e ha trovato sprazzi da Capitan Virgilio e Matias Degregori. Forzata la rinuncia a Peppe Costantino (la ginocchiata subita al costato ha provocato tanta paura ma nulla di serio), benino anche i giovani Tredici e Morgillo. L’allungo finale, dopo tanto equilibrio e con Trapani sempre o quasi avanti di poche lunghezze, arriva con il quinto fallo di Grande e un paio di canestri in scioltezza dei granata. Che, però, trovano il modo di perdere tre palloni nel finale, regalando ai laziali un margine negativo di appena cinque lunghezze: in fondo, la Stella Azzurra merita di salire sull’aereo con questo “gap”, così come ha meritato l’applauso dei 2 mila del PalaDespar. Per Trapani, altro mattone nell’imbattibilità casalinga e altro passo verso i playoff. Con la consapevolezza che, per andare avanti, ci vorranno anche continuità, cinismo e lucidità.