PAOLO BORCHINI, NUOVO HEAD COACH DELL’ITALIA UNDER 19

“A TORINO INIZIA LA CORSA VERSO IL 2015”

Intervista al capo allenatore della Nazionale che sabato a Torino sfiderà gli americani

Il nuovo ciclo della Nazionale Under19 riparte da un nuovo head coach. Dopo Gianluca Leone, a guidare il Blue Team Junior sarà Paolo Borchini, giocatore dei Panthers Parma dal 1981 al 1993, poi entrato nei quadri tecnici degli stessi Panthers. Dal 2007 è capo allenatore delle giovanili negli stessi Panthers, o con l’Under21 o con l’Under18, a volte anche con tutte e due le rappresentative contemporaneamente. Sabato a Torino, con il “Global Bowl”, sarà il suo battesimo alla guida del Blue Team Junior.

Coach, quali sono gli obiettivi di questo nuovo ciclo?

Cominciamo con questa amichevole di grande prestigio, poi abbiamo obiettivi a lungo termine. Lo slittamento della fase finale degli Europei in Russia fa slittare tutte le altre manifestazioni e quindi verosimilmente non saremo impegnati in gare di qualificazione ufficiale prima del 2015. Per questo dovremo iniziare a lavorare su ragazzi di 16-17 anni e ragionare in prospettiva.

Com’è il livello del football giovanile italiano?

Devo dire che rispetto a Gianluca Leone sono stato più fortunato. Quando ha cominciato lui, il football giovanile in Italia era una cosa molto limitata e c’era pochissima scelta. Mentre noi nei primi raduni siamo riusciti a vedere quasi 150 giocatori e quindi c’è una base molto più ampia.

Come sono andati i raduni?

Ecco, lì ho potuto constatare qual è il settore su cui migliorare. E cioè l’aspetto atletico. Purtroppo la maggior parte dei ragazzi dopo la conclusione dei campionati giovanili, a dicembre, si ferma. Anche in questo dobbiamo imparare dagli americani, che investono tante risorse e tanto tempo nella preparazione atletica. Noi ancora non ci rendiamo conto dell’importanza di questo aspetto. Chiaramente chi invece sta giocando nei campionati senior, che ho potuto vedere nel secondo raduno dato che c’era la sosta per la Pasqua, è più in condizione. Peccato che in quell’occasione siamo stati sfortunati con il tempo.

Che cosa ti aspetti dal Global Bowl?

Il confronto con i più forti fa sempre bene. Sappiamo che sarà una partita estremamente dura. Il gruppo è praticamente quasi tutto nuovo rispetto a quello che ha affrontato le qualificazioni europee la scorsa estate. Faremo un piccolo allenamento il giorno prima e cercheremo di dare il massimo. Ho visionato i filmati dei giocatori americani, sono molto forti, molto atletici e sono ben coperti in tutti i ruoli. Ma bisogna scendere in campo senza paura, anche perché questo sport non è fatto per chi ha paura.

Ufficio Stampa