Undici piccoli pallanuotisti d’argento al Torneo Internazionale U10 di Barcellona: La Rari Nantes Bogliasco si classifica seconda su 24 squadre. Una finalissima emozionante, giocata nella mitica piscina Nuova Escollera vestita a festa, quella delle grandissime occasioni. La pallanuoto catalana risponde alla chiamata: tanto di quel pubblico che sia Nazionali sia club anche importanti pagherebbero per averlo. Il tifo è scatenato e la rivalità si fa sentire: il Bogliasco conta sull’appoggio oltre che delle squadre italiane presenti, Arenzano, Camogli, Verona, anche sulle “nemiche” degli avversari di sempre, catalane e del resto di Spagna. In acqua i padroni di casa del CN Barcelona, il club più antico del paese con una Coppa Europea, una Super Coppa, due Coppe Len, 59 scudetti, 8 Coppe del Re, 160 olimpionici, dall’altra la Rari Nantes Bogliasco uno scudetto assoluto, almeno una trentina di categoria, tre Trofei del Giocatore, una manciata di Nazionali e che soprattutto rappresenta un paese di quattromila anime, la metà dei soci del CN Barcelona. E tutto questo incuriosisce al punto che sono gli allenatori delle altre società a chiedere allo staff tecnico bianco-celeste, con la preziosa traduzione di Davide Cerchi, pallanuotista genovese emigrato a Eibar, città basca tra Bilbao e San Sebastian, quali sono i nostri protocolli di allenamento.

Tornando alla partita è come se si riproponesse la sfida di sempre, quella tra Spagna ed Italia, con il sapore di quella storica di Barcelona ’92. Tra gli spettatori straordinari i ct delle Nazionali Aguilar, Aparicio, Oca, grandi campioni come Chava Gomez, Joel Esteller, Gabi Hernandez, Felipe Perrone che durante la partita, quando hanno capito che il Barcelona avrebbe vinto, hanno abbracciato Joan Valls Leon, un emozionato presidente del Comitato Organizzatore del Torneo. A lui ed a tutti coloro che hanno lavorato all’evento vanno i ringraziamenti più sentiti, tutto il rispetto e la stima per averci creduto a dispetto della crisi economica e culturale che ha stravolto il pianeta. Nella brochure di presentazione Valls scrive:-“Perché amiamo la pallanuoto, perché ci crediamo, perché è un sentimento che va al di là dello sport, perché sappiamo da dove veniamo…”. Sono i sentimenti della Rari Nantes Bogliasco, le stesse sensazioni, la medesima politica, con il calore, l’irruenza, la passione che unisce i popoli del Mediterraneo.

Ma in acqua ci sono bambini, per di più under 10 e tutto si deve ricondurre a questo. La partita non ha storia perché il Barcelona ha panchina lunga e giocatori fisicamente più sviluppati, il Bogliasco paga la stanchezza e l’emozione della semifinale del giorno prima contro il Barceloneta, terminata ai rigori ma anche la gioia di essersi divertito, finito l’impegno pallanuotistico, a giocare a pallone sulla spiaggia, a inventarsi l’Harlem Shake in albergo, a condividere tempi e spazi con gli altri bambini.

Un’esperienza unica raccontata dai protagonisti.

Ufficio Stampa Rari Nantes Bogliasco