La disciplina sportiva della dama, come tutti gli sport della mente, dovrebbe essere una di quelle attività dove dovrebbe essere più facile per le donne inserirsi e raggiungere prestazioni di rilievo; purtroppo invece il numero rimane limitato ed è stato anche poco indagato e quindi non approfondito dalla “lente” dei ricercatori. Per richiamare l’attenzione su questi aspetti è stato immesso in rete la pubblicazione “La questione femminile ed il movimento damistico”, appunti sulla presenza femminile nello sport della dama che sono usciti dalla penna di Floriano Roncarati, Vicecapo Ufficio stampa della Federazione Italiana Dama. In questa ricerca la presenza delle donne nel movimento damistico viene contestualizzato nella “questione femminile” e nel più ampio contesto della “questione sociale”; in Italia la partecipazione e presenza delle donne alle damiere è ancora limitata. Esiste quindi un problema di un’adeguata rappresentanza femminile; vanno intraprese “azioni positive” che possono essere classificate in azioni di natura promozionale. Per favorire il superamento di posizioni di “svantaggio” delle donne si tratta di dare attuazione alla “Carta europea dei diritti delle donne nello sport” che rappresenta il primo tentativo per il riconoscimento e la rivendicazione delle pari opportunità di uomini e donne nello sport in ambito europeo. In questi tempi la “Dama” può rappresentare un grande strumento associativo, culturale, ricreativo e sportivo, utile per l’acquisizione di sani stili di vita dei giovani, in grado di ampliare l’offerta formativa delle istituzioni scolastiche, per consolidare le relazioni di genere, per gli anziani per non cadere nella sedentarietà mentale, un espediente eccezionale per mettere in contatto le generazioni. In un momento difficile dell’Italia, può apparire paradossale, ma la “Dama” proprio perché uno “strumento povero” può diventare un mezzo utile per allietare le persone e le comunità, per tenere desti i “cuori” e vigili le “teste”, insomma per delineare “Orizzonti” e non dimenticare le “radici”!

Nella seconda parte della pubblicazione sono riportati gli elementi che forniscono una fotografia della presenza femminile nell’ambito del movimento damistico petroniano, italiano e mondiale; viene brevemente raccontata la ingiusta vicenda della più forte damista azzurra Erika Rosso. Un’altra parte de “La questione femminile ed il movimento damistico” riporta brevi biografie delle campionesse mondiali:

· Zoja Golubeva

· Darya Tkachenko

· Tamara Tansykkuzhina

· Viktoriya Leontyivna Motrichko

Un paragrafo è dedicato alla dissoluzione dell’Unione Sovietica, un processo di disintegrazione che coinvolse il sistema politico, il sistema economico, la struttura sociale dello stato sovietico ed ebbe profonde ripercussioni anche sul movimento sportivo e conseguentemente damistico.

Ufficio Stampa