Abbiamo compiuto un nuovo excursus sulle giovanili Salus. Questa volta a farci compagnia è Federico Gatti, da quest’anno alla Madel in qualità di capo allenatore dell’Under 15 con una solida carriera alle spalle e con l’augurio che possa avere un futuro altrettanto positivo
Da quanti anni nel ruolo di coach delle giovanili ? Quale quindi il tuo percorso professionale ?
La mia esperienza di allenatore inizia alla Pallavicini nel mio ultimo anno di settore giovanile come assistente minibasket nel 93/94. Il mio percorso da capo allenatore parte dagli adulti per poi arrivare al settore giovanile e successivamente al minibasket , cosa che ritengo molto sensata e per cui ringrazierò sempre Ezio Rossi che mi ha accompagnato e sostenuto in questi anni. Poi il minibasket Fortitudo, il ruolo di assistenete in B1 a Castenaso e 7 anni da responsabile al Castiglione Murri, un’esperienza di lavoro con uno staff di altissimo livello. Come giudichi l’organizzazione della Salus in termini di settore giovanile ?
Innanzitutto voglio ringraziare il presidente Arletti che mi ha voluto protagonista in uno staff tecnico eccezionale come quello della Salus. Con l’allenatore dell’under 13 Davide D’Atri e con il nostro responsabile Davide Castrianni l’intesa è totale e il lavoro di staff è molto stimolante. Se a questo aggiungiamo i dirigenti appassionati e competenti che ci supportano, o sopportano.., quotidianamente otteniamo un mix raro che si traduce in un ottimo servizio offerto ai ragazzi.
Quali i prossimi impegni per l’Under 15 ? E come sta procedendo la stagione ? Quali obiettivi vi siete Posti per quest’anno ?
Con l’under 15 siamo all’11° giornata di un lunghissimo campionato da 30 partite e in questo momento occupiamo la 5° posizione. Il sogno è provare a conquistare uno dei primi 4 posti che valgono la final four ma nel nostro percorso di crescita non dobbiamo assolutamente commettere l’errore di partire dalla fine anzichè dall’inizio. Il nostro punto di partenza è l’unione di 2 squadre che partecipavano al campionato provinciale, competizione di livello più basso che ti perdona qualche cattiva abitudine in più. La nostra sfida è creare un linguaggio comune e un’unità di intenti, oltre che aumentare giorno per giorno il nostro livello di attenzione e di intensità nel gioco. A volte ci capita di fare un errore banale o di perdere una partita che forse si poteva vincere ma cercate di pensare che siamo in un percorso e che essere costanti nel rendimento alla velocità e contro la fisicità che troviamo in partita non è una cosa scontata.
Quali i prospetti al momento più interessanti ?
Di individualità preferisco non parlare, ho 15 ragazzi e credo in tutti e 15. Alcuni sono già pronti per dare un contributo più o meno determinante mentre altri devono cercare di essere pazienti a fare un passo alla volta. Fondamentale è sviluppare consapevolezza nei propri mezzi e cioè riuscire a giocare con fiducia in se stessi e contemporaneamente riconoscere i propri limiti.

Ufficio Stampa