Incredulità, sgomento e stupore sono state le prime inevitabili reazioni all’articolo pubblicato questa mattina sul quotidiano “La Gazzetta dello Sport” a firma Francesco Ceniti dal titolo “La mamma ha una relazione con Micolucci – Ci spiace, ma tu nell’Ascoli non puoi giocare – “. Reazioni non soltanto della Società, ma dei tanti ascolani che hanno contattato la Dirigenza bianconera indispettiti per l’ennesima associazione Micolucci-Ascoli Calcio con il primo dipinto, nell’articolo in questione, come una vittima e quasi un esempio da emulare. I danni materiali, morali e di immagine che il Signor Micolucci ha causato alla Società bianconera sono inestimabili, il fango buttato sull’Ascoli Calcio dal giorno in cui è scoppiata la vicenda calcio scommesse difficilmente potrà essere ripulito perché, nostro malgrado, sarà una brutta storia per sempre associata alla STORIA, quella vera, gloriosa e illustre del club bianconero. Questa sì che è una “cicatrice nel cuore” – per usare lo stesso termine dell’autore dell’articolo – nel cuore di tutti i tifosi bianconeri. Ma veniamo alla questione, trattata con superficialità e con un banale sensazionalismo strappalacrime nell’articolo di cui sopra. L’Ascoli Calcio 1898 S.p.A. ha avuto fra i tesserati della propria Scuola Calcio il figlio della compagna del Signor Micolucci fino alla stagione 2011-2012 e precisamente fino al maggio SCORSO. Associare il non accoglimento dell’iscrizione del bambino per la stagione 2012-2013 non deve e non può, quindi, ricondursi alla vicenda calcio scommesse, emersa nel giugno 2011. A seguito della vicenda calcio scommesse, dunque, c’è stata da parte della Società bianconera un’apertura mentale molto ampia, nonostante fosse ancora fresca la ferita legata alla vicenda Micolucci. Apertura che, però, l’Ascoli Calcio non ha visto apprezzata dall’entourage dell’ex calciatore bianconero in quanto, a seguito di numerose segnalazioni, è emerso che più volte il Signor Micolucci si era recato presso il Centro Sportivo Città di Ascoli per accompagnare o riprendere il bimbo per gli allenamenti. La vicinanza del Micolucci al Centro Sportivo dell’Ascoli ha generato malcontento presso la Società stessa e presso i comuni tifosi, da qui la decisione ineccepibile: rappresentando il Signor Micolucci un cattivo esempio per tutti i giovani dell’Ascoli Calcio che si allenano quotidianamente presso il Centro Sportivo, dalla Scuola Calcio, ai Giovanissimi, Allievi, Primavera fino alla Prima Squadra, l’Ascoli Calcio 1898 S.p.A. non vuole e non può accettare la presenza del Micolucci presso le strutture, in cui svolge tutte le attività sportive. La Società si augura che chi ha sbagliato si assuma finalmente la responsabilità dei propri errori, visto che finora non è stato fatto e considerato che a pagare pesantemente per colpe NON PROPRIE sono stati l’Ascoli Calcio, i Tifosi e la Città.

Ufficio Stampa
Valeria LOLLI