“La RAI chiarisca subito che lo sport non subirà nessuna “censura” di orario e che di certo le discipline da combattimento non hanno nulla a che vedere con la violenza. Lo spostamento ingiustificato della gara di boxe femminile lo riterremo un “eccesso di zelo” – come lo ha definito Eugenio De Paoli – frutto di uno sbaglio grossolano. Pensare che importanti discipline sportive, saldamente presenti nel programma olimpico, possano indurre alla violenza è quanto di più incredibile si sia ascoltato di recente in tema di spazi televisivi dedicati allo sport. Purtroppo non crediamo sia un caso, ma un sintomo evidente dell’assenza di una vera cultura dello sport nel nostro Paese. È su questo che dovremmo lavorare ogni giorno, a partire dal Servizio Pubblico radiotelevisivo, per proseguire poi con le scuole primarie dove ancora lo sport non è previsto, se non in progetti occasionali. Il tutto in un Paese come il nostro dove abbiamo 4 bambini in sovrappeso su 10..”

Luisa Rizzitelli
Ufficio Stampa