Per lui è un ritorno, ha girato tante squadre ma tutte, per scelta, in Liguria, per non allontanarsi troppo da Chiavari, la sua città. Dopo nove anni torna appunto ad indossare la calottina della Rari Nantes Bogliasco, con gioia reciproca. Robert Dinu, rumeno di Bucarest, marito e papà felice, portiere nel fisico e nella testa, un bel carattere; tra i pali, che sia allenamento o partita ufficiale si trasforma: non sta zitto un attimo, un uomo squadra.

 

Perchè alla Rari Nantes Bogliasco:-“ Perché la proposta del presidente Gavazzi mi ha convinto in 10 minuti”.

Che cosa hai trovato qui:-“Quello che avevo lasciato, dopo nove anni è un ritorno i tutti i sensi. E comunque ho ritrovato il solito spirito bogliaschino che da avversari è da invidiare, quando giochi qui stai bene, sei gasato, il calore dei tifosi, le amicizie costruite in piscina e fuori ti fanno stare bene. Tanti puntano sul contratto della vita e rimangono delusi, i soldi non sono tutto. Io preferisco guardare le persone negli occhi sia dopo una vittoria sia dopo una sconfitta”.

Quello che fai, quello che dici, sono azioni condivise con la tua famiglia:-“Ho fatto una scelta di vita. Sono arrivato in Italia nel 1999, ho giocato solo in Liguria: ho due bambini meravigliosi, Andrea nove anni, Beatrice sette, mia moglie Rita è di Chiavari. Non volevo staccarmi da loro: quando giocavo in Nazionale, fino a quattro anni fa, erano piccoli, non mi rendevo conto, ma crescendo ho capito che non possiamo stare lontani. Un’ultima volta sono partito per un ritiro di un mese, è stato straziante, ho lasciato a 34 anni, né troppo giovane né troppo vecchio, ma per amore loro mi sono fermato. Qualsiasi decisione prenda penso prima a loro”.

Robert Dinu da Bucarest ma ormai ligure:-“Sono 13 anni, la cadenza è quella, ancora un po’ di confusione con le doppie, le metto non ci vanno le tolgo dove sono previste, ancora qualche vocabolo, un giorno ho detto a mia moglie che mi faceva male le linguine, invece che l’inguine, è tutta esperienza”.

Perché la pallanuoto:-“Mia mamma è laureata in Scienze Motorie, come me e mio fratello, una famiglia di sportivi. Anche lui vive qui, ha nuotato e giocato, ora la pallavolo, abita a Borzonasca e lavora in porto a Chiavari. Prima Admo Lavagna Volley , ora Villaggio. Mamma insegnante di educazione fisica, il fratello di una collega insegnava in una piscina a 500 metri da casa, ho imparato e ci sono rimasto. A 14 anni, dopo dieci anni di nuoto, sono passato alla pallanuoto ho deciso per il divertimento. In porta mi ha messo Victor Stefanescu, che ricordo con tanto affetto, facevo rana, gambe forti e altezza, mi ha voluto in porta, io volevo fare gol come tutti gli altri: ora ogni giorni lo ringrazio perché se sono come sono lo devo unicamente a lui”.

Ufficio Stampa Rari Nantes Bogliasco