Ferrero, Gavazzi, Fracas, Calcagno, Risso, Messina, Perri, Di Somma, Vignolo sono i magnifici nove che si sono fermati al Centro Federale di Ostia, uno di loro Gavazzi insieme all’allenatore Pachito hanno praticamente preso la residenza. Con la formazione under 20 hanno giocato da poche ore la finale scudetto, da giovedì di nuovo in pista per quella under 17.

Tra di loro parla Pietro Ferrero, primo di tre fratelli tutti pallanuotisti, figlio d’arte, suo padre ha giocato e vinto, acerrimo marcatore del centro con il Sori anni ’80-‘90. E’ uno di quei ragazzi che ci tiene, e a tutto: famiglia, scuola, pallanuoto, squadra, società, amici. Pensa prima di parlare, agisce dopo aver pensato.

Pietro cominciamo dalla finale, che sensazioni:-“Un po’ di delusione per come è finita la partita, rivedo ancora quell’ultimo minuto, il gol del 7 a 8, poi l’affanno per cercare il pareggio quindi i tempi supplementari o addirittura la vittoria. Anche se i nostri avversari hanno meritato non siamo stati da meno. Adesso c’è tanta voglia di riscatto con l’under 17. E’ un anno che prepariamo questa finale, ci vogliamo provare consapevoli che non sarà facile”.

Presentaci le avversarie:-“ Nell’ordine incontriamo il Sori, squadra giovane tutti ’96, sono grossi, giocano e nuotano, e il fatto che si siano qualificati un po’ a sorpresa non deve farli sottovalutare, se sono lì è perchè se lo meritano e dobbiamo affrontarli con attenzione. La seconda partita contro il Camogli, partita difficile, attenti a tutti ed in particolare a Luca Cupido oro agli Europei ’93. Chiudiamo il girone contro il Catania, anche loro in Finale un po’ inaspettatamente, li abbiamo già incontrati, negli ultimi due anni, ma di questa formazione sappiamo poco. Non bisogna correre il rischio di fare brutte figure”.

Attenzione altissima, prima e dopo:-“Non mi sento di criticare questa formula, ho ancora chiaro il ricordo di due anni fa: girone scandaloso poi vicecampioni”.

Ufficio Stampa Rari Nantes Bogliasco