Erano circa 700 i tifosi e gli appassionati che hanno assistito ieri sera alla presentazione della Pallacanestro Trapani, svoltasi nel campo principale dell’Nba 3X Tour, in piazzale Ilio, davanti al PalaDespar. Cori e incitamenti per vecchi e nuovi, in un’atmosfera di entusiasmo che prosegue lo straordinario connubio fra squadra e tifosi delle ultime due stagioni. L’applauso più forte è stato riservato al presidente Pietro Basciano, riconosciuto come assoluto artefice della rinascita della Pallacanestro Trapani. “Serate come quella di ieri danno forza alla scelta di voler rilevare questa società – ha detto lo stesso Pietro Basciano – ma dobbiamo tutti essere consapevoli come la vita e i successi di questa squadra dipendano un po’ da ognuno di noi. Certo, la società fa le scelte e investe ma è tutto l’ambiente a determinare i risultati, perché ogni trapanese che ama il basket ha un ruolo nel progetto della Pallacanestro Trapani e nella volontà di raggiungere i traguardi che ci siamo prefissati”.

DICHIARAZIONI

Flavio Priulla (coach Pallacanestro Trapani): “Sta per finire la prima settimana di lavoro e i dati importanti che questa squadra mi fa rilevare sono due. Il primo è che ha una buona propensione a stare in palestra: una caratteristica essenziale nella formazione della cultura del lavoro, che assicura sempre la possibilità di superare qualunque difficoltà. Il secondo è che questa Pallacanestro Trapani sta nascendo come una squadra solare anche fuori dal campo. Non faticherà a trovare i suoi equilibri, la leadership, e il processo di integrazione fra vecchi e nuovi sarà facilitato dall’esperienza dei giocatori più esperti. I più giovani, tra l’altro, sanno stare dentro il gruppo con educazione, rispetto, ma anche con personalità. Quanto valiamo? Troppo presto per dirlo: ma io sono molto soddisfatto della qualità media della squadra e credo che siamo destinati ad essere competitivi ai massimi livelli nel campionato di Dnb. Personalmente, avevo la volontà e la speranza di poter allenare una squadra che sapesse e volesse correre: mi pare che anche da questo punto di vista ci siamo, perché in ogni ruolo abbiamo in organico giocatori che tendono a non fare schierare la difesa avversaria”.