Al commissario straordinario dell’Assi (ex Unire)

Dott. Claudio Varrone

Al Segretario Generale dell’Assi (ex Unire)

Dott. Francesco Ruffo della Scaletta

A HippoGroup Torinese S.p.A.

e p.c. alle Organizzazioni Sindacali

e agli organi di stampa

Sarebbe tempo di pensare a spiagge, mare ed ombrelloni ma molti di noi non se lo possono permettere perché la pesante crisi dell’ippica continua a condizionare la vita delle nostre famiglie e dei nostri cari.

Il primo agosto 2012 resterà per molti di noi una data da ricordare con tristezza, non per i soldi in meno che guadagneremo facendo il nostro lavoro con dignità e professionalità ma perché sono stati cancellati dei nostri diritti, siamo passati sopra ad anni di lotte e rivendicazioni sindacali condivise da tutte le parti in causa. Questo ci umilia e ci rattrista.

Dopo un confronto serrato con i vertici di HippoGroup Torinese, un confronto franco e sincero come è sempre stato, avevamo già dovuto accettare due anni di contratto di solidarietà e mesi di cassa integrazione. Adesso, per scongiurare un numero cospicuo di licenziamenti, abbiamo votato un accordo al limite della lesione ai nostri diritti…..

Siamo ormai meno di 20 dipendenti diretti dell’ippodromo di Vinovo e tutti, indistintamente, dal mese di agosto prenderanno il 25% in meno di stipendio. Un taglio orizzontale su tutte le voci in busta paga. Restando nel contratto delle Società di Corse (dopo che ci era stato proposto anche il passaggio al contratto “Multiservizi”) sono stati anche congelati la quindicesima e tutte le altre eventuali maggiorazioni.

Ma abbiamo difeso il nostro posto di lavoro e magari garantito un futuro alle nostre famiglie e alla società per cui lavoriamo.

Tutto questo è dovuto alla crisi che colpisce il settore, al calo delle scommesse e alla mancanza di programmazione e rilancio di tutto il comparto, magari anche alla mancanza di efficacia della società per cui lavoriamo. Ma pensiamo anche che tutto questo sia dovuto al fatto che qualcuno non rispetta gli accordi.

Gli organi superiori (leggi Unire, Assi e poi chissà) non rispettano i patti chiedendo sacrifici alle Società di Corse, dimezzando i trasferimenti, ma non pagando poi nemmeno quanto stabilito.

Abbiamo la consapevolezza che i nostri pesanti sforzi forse non saranno sufficienti a superare nei mesi prossimi una situazione che volge al peggio ma oggi, con la dignità che ci rappresenta, quella della terra piemontese intrisa di senso di responsabilità e senso del lavoro, ci sentiamo di dire alcune cose.

Noi continuiamo a fare la nostra parte, così come gli altri colleghi del comparto ippico e il nostro pensiero va ai lavoratori napoletani e a quelli delle altre piazze che lavorano addirittura senza percepire lo stipendio e manifestano, come noi, con rabbia e sdegno.

Chiediamo però con forza, con molta forza, che tutti facciamo la stessa cosa.

Soprattutto chi è deputato a trovare gli antidoti alla crisi e si trova ai vertici del governo dell’ippica.

Chi ha annunciato da mesi, è vero segretario Ruffo, imminenti interventi su scommesse, prelievi, nuovi controlli doping, disciplina, organi tecnici. Ma che, in concreto, ha tagliato risorse al montepremi e agli ippodromi e ha annunciato la scorsa settimana il ritardo nei pagamenti dei corrispettivi per almeno 5 mesi. Si eludono così accordi e contratti siglati per superare, in periodo di emergenza, la crisi imperante.

Chi è al vertice della filiera, è vero commissario Varrone, non è stato mai visto in un ippodromo o non si è mai letta una sua dichiarazione sul futuro dei posti di lavoro per quasi 50mila famiglie.

Se non avete le capacità e i mezzi o non sentite la necessità di trovare soluzioni e interventi per un rilancio di un comparto importante per l’economia del nostro paese, per favore, abbiate l’onestà di fare un passo indietro e lasciare spazio a chi può fare, magari, ancora qualcosa per l’ippica italiana.

Per la verità pare che non ci siano molte idee sul tavolo della discussione e i bene informati dicono che queste poche idee non sono nemmeno così realistiche per dare un futuro al nostro comparto.

Ma facciamo qualcosa concretamente e velocemente.

Da parte nostra possiamo dire che metteremo, fino all’ultimo istante davanti a tutto la professionalità e il rispetto verso il lavoro. Ma chiediamo che tutti facciamo altrettanto.

Vinovo, 3 agosto 2012

I dipendenti di HippoGroup Torinese S.p.A.

Ippodromo di Vinovo