Parla il presidente della Pall. Trapani Pietro Basciano

Presidente, lo scorsa stagione era da considerare l’anno zero: adesso si fa sul serio. L’ingaggio di Luca Tardito è un segnale chiaro nella composizione di una prima squadra ambiziosa. Qual è il programma della società?

“Lo abbiamo dichiarato alla fine del campionato appena concluso e lo ribadisco: disputeremo la DNB per vincerla. Non conosco Luca Tardito, mi hanno detto che è un giocatore estremamente valido, un vincente e che ha una gran voglia di arrivare a Trapani. Questo è il tipo di giocatori che cerchiamo, il nostro identikit preferito”.

I tifosi devono quindi aspettarsi una squadra che punti con decisione al salto di categoria?

“Con una battuta, a consuntivo della stagione scorsa, avevo dichiarato che vincere sempre non mi aveva annoiato affatto e che avremmo tentato di rifare la stessa cosa nel campionato successivo. Confermo la sostanza di quello che ho detto: ma poi sappiamo che nello sport e nel basket si parla soltanto dopo aver conseguito i risultati. Perciò, nessuno confonda le nostre aspirazioni e le nostre volontà come un atteggiamento presuntuoso: noi vogliamo continuare a lavorare, costruire con competenza e determinazione, portando avanti un progetto legato alla prima squadra e ai suoi risultati ma anche a tanto altro”.

Ne è testimonianza l’arrivo di Giacomo Genovese come responsabile tecnico del settore giovanile. Una figura di alto profilo professionale, che fa presagire come parte importante del programma della Pallacanestro Trapani sia dedicata proprio ai giovani. E’ così?

“Certamente. Conosco le qualità di Giacomo Genovese, l’ho ritenuto la persona a l’allenatore ideale per allargare tutta la nostra attività al territorio, alle scuole, per far aumentare la possibilità di giocare a pallacanestro di tutti i ragazzi di Trapani. Oggi abbiamo cifre di tesserati a due zeri: vogliamo che diventino a tre zeri. Ce n’è la possibilità concreta, perché il nostro è un territorio con molta sensibilità verso il basket. C’è solo da lavorare e Giacomo Genovese saprà impostare al meglio questo tipo di attività. Ne sono sicuro”.

Il minibasket?

“Anche quella del minibasket è un’attività in cui crediamo moltissimo. E non a parole, con i fatti. Abbiamo lavorato in quest’ambito, cresceremo come numeri e qualità del lavoro anche con i più piccoli. E’ la base indispensabile per una società come la Pallacanestro Trapani, la cureremo con attenzione, con l’intento di far crescere la base di praticanti. Soltanto così, negli anni, sarà possibile creare qualche atleta in grado di affacciarsi anche alla prima squadra”.

Poi c’è il PalaDespar, che dovrebbe diventare sempre più un punto di aggregazione per i giovani…

“Non solo per i giovani ma anche per le famiglie. Tanti spazi che sono presenti all’interno della struttura non sono stati utilizzati al meglio. C’è una palestra che useremo per fare ginnastica dolce per gli anziani. E stiamo provando ad immaginare come consentire ai genitori che attendono i loro figli durante il minibasket di fare attività fisica e impiegare al meglio il tempo che trascorrono all’interno del PalaDespar. E’ soltanto un esempio di come possiamo ancora crescere molto. Ripeto, c’è da lavorare molto ma vedo tanta volontà di fare. La Pallacanestro Trapani sarà una realtà attiva di questa città”.