alla “Sport per crescere Insieme”

Manca poco più di un mese alla granfondo non agonistica “Sport per crescere Insieme”, quarta prova del Romagna Sprint, che sarà organizzata domenica 29 luglio dall’Usd San Marco a Case Finali di Cesena. Un’occasione per trascorrere un fine settimana in un territorio che ha molto da offrire a chi ama coniugare sport e turismo.

26 giugno 2012, Case Finali di Cesena (Fc)– Manca poco più di un mese alla sesta edizione della granfondo non agonistica Sport per crescere Insieme, che sarà organizzata domenica 29 luglio a Case Finali di Cesena dall’Unione Sportiva Dilettantistica San Marco.

Sono tre i percorsi disegnati dalla società organizzatrice: il lungo di 120 chilometri (dislivello di 1800 metri), il medio di 92 chilometri (1200 metri di dislivello) e il corto di 60 chilometri (dislivello di 700 metri). Il territorio toccato dai tre percorsi offre tante bellezze che i partecipanti potranno osservare durante le loro pedalate o visitare il giorno prima come turisti, magari insieme alle proprie famiglie.

 

Anzitutto Cesena, il cui centro storico è ricco di chiese e palazzi di notevole interesse storico-artistico e le cui mura (iniziate attorno all’anno Mille) sono ancora oggi quasi intatte. E che dire dei tanti teatri e dei numerosi ponti, tra cui Ponte Vecchio, che è il più antico di Cesena ed è anche uno dei simboli della città. E poi la Rocca Malatestiana, una delle più imponenti della Romagna, al cui interno sono allestiti il Museo di Storia dell’Agricoltura che offre ai visitatori uno spaccato sul mondo rurale romagnolo nel corso dei tempi e l’esposizione permanente di ceramiche malatestiane. E ancora le molte piazze, come Piazza del Popolo, anticamente passaggio della romana via Emilia, con la fontana Masini. Oppure la biblioteca malatestiana, i siti archeologici e le diverse aree naturali.

C’è poi Borello, che sorge nei pressi della confluenza dell’omonimo torrente con il fiume Savio. E’ sede di una delle più importanti formazioni cicloamatoriali d’Italia ed è stata la sede del primo fans club dedicato a Marco Pantani, fondato dallo storico tifoso Bianco quando il pirata era ancora tra i dilettanti.

Va poi ricordato Linaro (dal latino “terra che produce lino”), di cui don Armando Moretti disse: «Quattro case appollaiate in stretta sgusciante via, tremanti nell’inquieto specchio d’acqua del torrente. Il tuo nome gloria di civiltà: dalle distese azzurre dei fiori di lino ondeggiante dal vento. La notte ti piove sopra la verde luce della Stella Polare». Le prime notizie sul Castrum Linarii risalgono attorno all’anno 1000. Dell’antico castello restano solo alcuni tratti di cinta murarie che sorreggono i fabbricati sul lato nord e alcuni vani sotterranei adibiti a cantine. La vestigia più significativa giunta ai giorni nostri è un torrione rotondo a forma troncoconica.

C’è poi Ranchio che, al centro della valle del torrente Borello, è panoramicamente situato su un massiccio sperone di pietra arenaria. Il nome deriva forse da “roncare” e da “roncola” (arnese dei boscaioli). Fa dunque riferimento a un luogo disboscato e quindi significa “terreno coltivato” o anche “pascolo”. Alcuni rinvenimenti testimoniano la presenza dell’uomo nel territorio fin dall’Età del Bronzo. Il Castrum Rancle ha invece origini altomedioevali e tutta la sua storia ruota attorno all’abbazia di Sant’Ambrogio e alla Pieve di San Bartolomeo. Dell’antico monastero benedettino camaldolese sono rimaste tracce della chiesa abbaziale, un importante e prezioso messale dell’XI secolo appartenuto alla comunità benedettina di Sant’Ambrogio e finito nella Walter Art Gallery di Baltimora, materiale scultoreo e frammenti pertinenti a un sarcofago tardo antico del V secolo e due lastre utilizzate come paliotto nell’altare. Nella Pieve di San Bartolomeo, che riunisce elementi vagamente rinascimentali e barocchi, è stata scoperta una Via Crucis su tela, opera di un anonimo pittore degli inizi del XIX secolo.

Va poi ricordata Pieve di Rivoschio, suggestiva località collinare dove durante la Seconda Guerra Mondiale si trovava il Comando dell’8^ Brigata Partigiana Garibaldi. Vi è stato costruito, a ricordo, il Parco della Resistenza e della Pace. Qui nel periodo estivo si svolge una rassegna di teatro dialettale.

Altra località toccata dalla manifestazione sarà Teodorano, situata a 354 metri sul livello del mare. E’ citata per la prima volta come fundus tuderani in un documento dell’imperatore Giustiniano datato 551 d.C. Tra i castelli limitrofi quello di Teodorano era il più grande: contava nella cerchia muraria dieci torri e due rivellini. Nell’anno 1055, sotto il dominio dell’imperatore Enrico IV, l’arcivescovo scismatico di Ravenna Enrico autorizzò la costruzione della rocca. Nel 1238 si costituì il comune, titolo perduto nel 1925. Ancora oggi la sua torre è il punto trigonometrico di tutti i frazionamenti dei borghi limitrofi.

Va poi menzionato il borgo di Sorrivoli, il cui castello è arroccato sul crinale di una collina. Si trova a nove chilometri da Cesena in mezzo a vigneti e orti. Senza dubbio i partecipanti avranno ancora negli occhi le meraviglie viste prima quando giungeranno a Monteleone (bandiera arancione), piccolo borgo medioevale, le cui antiche origini non sono documentate, che è raccolto a mezza luna attorno al vecchio castello posto su un colle in posizione dominante. Un arco monumentale dà accesso alla sua splendida piazza.

Ci sarà poi Santa Paola: il paese e la Pieve prendono il nome dalla santa nata e vissuta in quella località verso il VI secolo d.C. La Pieve custodisce dipinti attributi al pittore forlivese Livio Agresti (XVI sec.). Il secondo a destra è dedicato alla Madonna del Carmine, mentre sul secondo a sinistra si trova un crocefisso. Nella cripta sotto l’altare maggiore è custodito il sarcofago in pietra grezza che racchiuse le ossa di Santa Paola fino al 1801.

C’è quindi Roncofreddo, che fu luogo munito di difese fin dai tempi più remoti. Il paese era circoscritto da solide mura che si presentavano con l’assetto e la figura di un’ellisse schiacciata. In cima al monte che sta a cavallo del paese si ergevano il fortilizio e la rocca circondati da tre cerchie di mura. Sull’unica porta d’accesso al castello fu eretta a circa metà del XVIII secolo l’attuale torre campanaria. Oltre ai resti delle tre cinte murarie, vanno senza dubbio citate la torre civica, la chiesa parrocchiale di San Biagio, le fontane malatestiane, l’ex casa del Fascio e la Chiesa del Zotto.

Non si può infine non ricordare Longiano, che si caratterizza per il borgo dall’aspetto tipicamente medioevale che circonda il castello malatestiano del 1200. Tra i vanti architettonici della cittadina, nel cui territorio passa un tratto dell’antica Via Emilia, c’è il Teatro Petrella, costruito nel 1876.

Un territorio ricco di tante località da visitare, dunque, quello attraversato dai percorsi della Granfondo Sport per crescere Insieme. Località di cui quelle elencate sono solo una piccola parte. Un territorio, inoltre, ricco di alberghi, ristoranti e agriturismi dove dormire o mangiare gustosi prodotti locali.

Per iscrizioni e info visitare http://www.romagnasprint.com/files/1330599421.pdf, oppure www.parrocchiacasefinali.org. Per informazioni scrivere a usdsanmarcocesena@gmail.com.

IMMAGINI: ():

Il Ponte Vecchio, simbolo di Cesena

Ufficio Stampa

Romagna Sprint 2012

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