Un’occasione quanto mai propizia per dimenticare le vicissitudini del campionato e, al contempo, un appuntamento di prestigio per far maturare ulteriore esperienza ad una squadra che fa della gioventù, 33 atleti su 40 a roster hanno meno di 25 anni, la propria bandiera. I Seamen puntano decisa la prua verso le fredde coste della Danimarca, direzione Vejle, città che da il nome all’omonimo fiordo, dove i Razorbacks attendono la Milano blue navy per il secondo turno di EFAF Cup. Dimenticata la dura lezione impartita per mano dei Braunschweig Lions, un altro pianeta rispetto a qualsiasi formazione militante nella serie A1 nostrana, i marinai affrontano la lunga trasferta nelle terra del nord con il giusto piglio, derivante dalla consapevolezza che solo l’esperienza,

maturata quasi sempre a scapito dei risultati, possa essere la garanzia di crescita per centrare quei futuri risultati che sono al centro dei pensieri societari. Il match in Danimarca assume così i contorni della sfida che assegna non solo due punti per la classifica, ma che si annuncia come un’interessante occasione di confronto per molti giovani che cercano nel football un mezzo di crescita. La scomparsa di Joe ha fornito nuovi stimoli a molti ragazzi che nel suo insegnamento hanno creduto e continuano a credere per trovare quelle soddisfazioni che in altri ambiti sono negate. Il risultato passa dunque per una volta in secondo piano in attesa che il prossimo turno di campionato, che porterà i Seamen nel bergamasco in uno dei campi più difficili dell’intera Italian Football League, definisca meglio quali contorni assumerà il finale di stagione. Per il momento i marinai si godono la scorribanda nei fiordi danesi per un week end di football, sport, cultura e spirito d’aggregazione, com’è nella migliore tradizione della nostra società.