Seconda trasferta consecutiva per la formazione cagliaritana che domenica pomeriggio si misurerà con i Grizzlies. I romani occupano la prima posizione a punteggio pieno assieme ai Barbari Roma Nord (che hanno una partita in più) e ai Briganti Napoli che proprio due settimane fa hanno faticato non poco per liberarsi dagli assalti crociati. In occasione del quarto match stagionale l’head coach Giacomo Clarkson potrà contare nuovamente sull’apporto del runningback Gianluca “Gianluchino” Fois che si è rimesso in sesto dopo l’infortunio al gomito subito nel match d’esordio con i Frogs Legnano.

“Ho un’ottima considerazione dei nostri prossimi avversari – commenta l’avvocato trainer, costituiscono una squadra giovane, veloce e ben allenata. I risultati lo dimostrano”. Sottoposto alle solite incalzanti domande pre partita, Clarkson risponde con diplomazia: “Quanto all’esito finale non saprei e non voglio sapere. Nel senso che per noi la cosa più importante è cercare di giocare del buon football. Bisogna avere ben chiaro che questo non è il calcio, dove puoi giocare male e, per puro fattore B vincere. Nel football, ahimè, vince quasi sempre il migliore, cioè chi gioca il miglior football. Ecco, quindi, che il requisito principale per poter dar vita a delle stagioni vincenti è giocare bene a football. Senza di quello manca la base per fare qualunque discorso che voglia andare un po’ in profondità”. Su quanto possa fare la differenza il fattore trasferta negli esiti finali di un match il capo allenatore opta per una percentuale minima: “Se non nei limiti per cui un viaggio può stancare i giocatori. Ma per il resto non credo proprio” La scorsa settimana i Barbari hanno raggiunto i Grizzlies e i Briganti in testa alla graduatoria, ma alla richiesta di un giudizio sulla attuale situazione nel girone lui risponde così: “Sinceramente, senza aver visto le partite non saprei dire. È un esercizio più da giornalisti che da coach. A meno che non ci si voglia basare solo sulle statistiche, ma preferirei non farlo”. La breve conferenza stampa si chiude sullo stato di salute dello spogliatoio: “Dovrebbe essere buono. Poi, si sa, gli spogliatoi sono luoghi strani. In fine vorrei sottolineare come la mattinata di sabato scorso con il flag football scolastico sia stata divertente e, spero, costruttiva”.

CAMPIONATO SERIE A2 LENAF

WEEK 8– GIRONE SUD

ROMA – Stadio Paolo Rosi – Via Dei Campi Sportivi, 7

29/04/2012 – Ore 14,30

GRIZZLIES ROMA

VS

CRUSADERS CAGLIARI

CHIACCHIERICCI DELLA VIGILIA

Nella bacheca facebookiana dei Crusaders compaiono molto spesso le esortazioni del coaching staff rivolte agli atleti affinché si rechino con più costanza agli allenamenti. L’appello investe anche gli infortunati perché anche dalla sola visione degli schemi si possono apprendere grandi cose. Sull’ultima settimana lavorativa si esprime il runningback Efisio Melis: “le fasi preparatorie stanno andando benino – osserva – qualcuno, come sempre, si assenta. I Grizzlies hanno battuto i Barbari, dispongono di una buona difesa, ma credo che si possa osare per portar a casa la vittoria, a noi serve un po’ più di calma e concentrazione”. Anche il runningback Alberto “Bebbo” Cannas sta preparando minuziosamente la partita: “Sono molto soddisfatto del coaching staff – ammette – stanno facendo un ottimo lavoro in campo e fuori dal campo”. Interviene anche il dirigente Luigi Cosentino: “I Grizzlies hanno dimostrato di essere un’ottima squadra, sono certo che sarà una partita difficile, dobbiamo scendere in campo concentrati e metterci il cuore; ripongo tantissima fiducia nei nostri giocatori, il risultato dipende solo da Noi”. Al neofita David “Raggio” Succu, che proprio domenica esordirà come titolare il football non sembra uno sport particolarmente duro: “Faticoso non è proprio la parola esatta – puntualizza il punter e ricevitore – io lo definirei molto più semplicemente impegnativo; basta metterci tutto e non è poi così difficile. Tuttavia fino ad ora ho vissuto quest’esperienza per lo più come riserva, ho giocato solo alcune azioni in ogni partita, domenica potrò dire qualcosa in più”. Chiediamo maggiori informazioni sugli orsi romani al ricevitore Luca “Smigol” Giraldi che però ci accontenta solo in parte: “Purtroppo non ho idea di come giochino realmente – chiosa l’attaccante – so che alternano corse a lanci, hanno un gioco equilibrato, sfruttano la velocità non avendo anche loro uomini pesantissimi, insomma tutto da vedere sul campo, sicuramente sono un ottimo team”.

SERGIO ANDREA MELONI: QUARANT’ANNI E NON SENTIRSELI

L’amore smisurato per il football non è mai stato messo in discussione. Ha preso botte, rimediato infortuni. Tanti lustri fa la famiglia gli intimò perfino di non azzardarsi più ad indossare l’armatura d’ordinanza perché le ammaccature “serie” erano all’ordine del giorno. Ma lui si presentava di nascosto agli allenamenti perché non poteva immaginare una vita senza iarde da percorrere. A quasi quarantun’anni Sergio Andrea “Sam” Meloni continua a smistare ovali dalla cabina di regia. A suo modo di vedere dietro questa longevità agonistica non c’èNessun segreto, semplicemente bisogna allenarsi con molta costanza sia in season, sia in off season, praticamente per dodici mesi all’anno, alternando sia gli allenamenti in palestra, sia quelli in campo e/o pista. Dopo i quaranta – aggiunge il qb dei Crusaders – è molto più difficile, rispetto a quando sei più giovane, tornare in forma dopo i periodi di inattività. Ovviamente lo stimolo maggiore è dato dal dover “competere” con giocatori molto più giovani, cercando di non sfigurare”.

Come ti stai trovando in A2?

Molto bene perché giocare in A2 è uno stimolo in più a dare il massimo in allenamento e in partita, visto che il livello tecnico e tattico degli avversari è notevolmente superiore a quello delle squadre incontrate nei precedenti campionati in CIF9.

Quali sono le maggiori difficoltà che stai incontrando?

Non parlerei di vere e proprie difficoltà, quanto di importanti differenze di impostazione sia nella lettura delle difese avversarie sia nella velocità di esecuzione degli schemi.

Parlami degli insegnamenti di Kirk. Com’é cambiato il tuo gioco da quando c’è lui?

Gli allenamenti sono molto stimolanti perché impostati con molta professionalità, competenza e organizzazione, nulla è lasciato al caso; tutto il coaching staff sta lavorando molto bene. Kirk sta impostando un sistema offensivo con schemi ed allenamenti di notevole spessore tecnico; è tutto molto diverso rispetto agli anni precedenti, infatti prima ci basavamo molto sulle individualità, mentre ora si lavora molto sulle capacità dell’organico, con una tipologia di gioco che più si avvicina allo standard americano. Pertanto sto cercando di fare un gioco “regolare”, di “sbagliare” il meno possibile ed evitando la giocata funambolica e il “lancio impossibile”. Mi piace molto il nuovo approccio alla preparazione della gara, con il briefing di pre-partita, rende tutto molto più professionale.

Che tipo di attacco sarà quello che affronterà i Grizzlies?

Aggressivo e concentrato e, spero, vincente, anche se gli avversari sono una squadra che negli ultimi anni è cresciuta tantissimo e sta facendo molto bene in questo campionato.

Tu sei in costante contatto con la dirigenza. Ci descrivi gli sforzi che sta facendo per rimanere al passo con le grandi società della penisola?

Quest’anno la Società ha fatto notevoli sforzi e sacrifici. Economici e non solo: per far crescere tutto il movimento sono state messe in campo molte energie umane indispensabili per l’organizzazione di clinic per coaches, sia di football che di flag, di camp per giocatori, di divulgazione del nostro sport nelle scuole, sia superiori che medie, di campionati scolastici di flag, senza dimenticare il notevole investimento fatto per la partecipazione al campionato di A2. Tutto il lavoro fatto non potrà che avere notevoli sviluppi positivi, nel breve e nel medio periodo.

Come ti sembra questo girone con tre squadre al comando e voi e la Legio un po’ indietro?

Mi sembra che il girone in cui siamo stati inseriti sia composto da squadre molto forti e preparate. Il campionato è ancora lungo e il girone è fortemente influenzato dalle partite interdivisionali, comunque ritengo che riusciremo ad arrivare subito a ridosso delle prime tre.

Eri presente anche tu al ritrovo degli studenti del flag football. Che tipo di giornata hai vissuto?

E’ stata una bellissima giornata di football per tutti, vedere quasi quaranta giovani tra i 14 e i 18 anni giocare nello sport che ami non ha prezzo, soprattutto perché ti ricordi la prima volta che sei andato nella loro scuola e ti guardavano come un marziano perché volevi insegnargli una disciplina diversa dal calcio o dal basket. Speriamo che la maggior parte di loro continui, visto che molti ragazzi hanno evidenziato enormi potenzialità.

Com’è lo spogliatoio dei Cru quest’anno?

E’ molto unito, si va d’accordo sia in campo che fuori, mi sembra che anche tutti i giovani e i neofiti si siano ben integrati, pur essendoci una notevole eterogeneità di persone, si va dai giocatori di 15 anni a quelli, aimè, over 40, dallo studente al professionista.

Con il passare del tempo farete sempre meglio come nell’anno dello scudetto 2010 nel football a 9?

Ci sono tutti i presupposti perché nel prossimo quinquennio i Crusaders possano puntare alle posizioni di vertice del campionato di A2. GO CRU !!!!!!