Per la rappresentativa femminile della Sardegna, non è stata un’edizione fortunata quella del 2012 del Trofeo delle Regioni. La classifica finale l’ha collocata dodicesimo posto. Una posizione sicuramente immeritata per la squadra allenata da Alberto Bonu che ha conquistato una sola vittoria in tutta la fase finale del torneo, ma indubbiamente ha meritato il titolo di “squadra sfortunata” dal momento che, nei giorni del torneo è stata falcidiata dagli infortuni che, in qualche modo, ne hanno compromesso il regolare cammino.

Coach Bonu, una sola vittoria per la sua squadra, ma grande impegno in tutto il Trofeo da parte delle sue ragazze?

“E’ vero, non sono arrivate le vittorie, ma credetemi le ragazze sono state Fantastiche. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente, assieme a tutto il mio staff, le società che giornalmente lavorano con queste giocatrici. Un lavoro silenzioso da parte degli allenatori, che in questi giorni ho davvero apprezzato. E ovviamente il mio “grazie” va anche a tutta la squadra che, ha avuto il grande merito, nonostante i tanti infortuni di non disunirsi e lottare gara dopo gara”.

Davvero una disdetta. Tanti infortuni che in qualche modo hanno minato il vostro cammino nel torneo?
“Incredibile, e questa non è certo una scusa per giustificare il nostro cammino nel torneo, ma in tanti anni non ho mai visto una cosa del genere. Dopo la prima gara, cinque ragazze erano out, due nella seconda e, nella sfida decisiva, quella che, se vinta, ci avrebbe consentito di accedere ai quarti di finali, mi sono presentato in campo, addirittura con sette ragazze infortunate, o comunque con problemi fisici”.
Eppure?
“Già, nonostante tutti questi inconvenienti, le ragazze hanno dimostrato un grande attaccamento alla maglia, e  la consapevolezza di rappresentare al meglio la loro regione, dimenticandosi dei vari infortuni , giocando una partita perfetta dal punto di vista dell’agonismo e della concentrazione”.
Grande match soprattutto contro il Friuli Venezia Giulia?
“Una bella gara. Infatti, dopo aver chiuso sotto di 10 punti i primi due quarti, nel terzo periodo andavamo in testa con un parziale di 16 a 0, chiudendo poi  in ritardo di tre lunghezze”.
Vittoria sfumata proprio nelle battute finali?
“Purtroppo nel finale è mancata la precisione. Ultimi 90 secondi decisi dai nostri errori dalla lunetta e dalla stanchezza. Nonostante la sconfitta, mi piace ricordare che siamo usciti dal campo tra gli applausi di tutti i presenti, allenatore e staff avversario compresi”.
C’è anche un episodio che sarebbe bello raccontare…
Lo stesso allenatore avversario Massimo Spinacè, al termine della gara e dopo aver chiesto il permesso, entrava nello spogliatoio sardo per complimentarsi con le ragazze che, secondo lui avrebbero meritato senza dubbio la vittoria”.
Che avrebbe significato giocare i quarti di finale?
“Esatto. Un risultato storico, e la consapevolezza di poterci giocare alla pari anche quella partita.  Forse un sogno per molti, ma non per queste ragazze che, lo ripeterò all’infinito, hanno dimostrato di poter realizzare e meritare”.
Nonostante il sogno sfumato la squadra ha lottato anche nelle gare successive?
“Non si è mai tirata indietro”.
A mente fredda rifarebbe le stesse scelte?
“Non ho dubbi. Il livello tecnico delle nostre ragazze è sicuramente alla pari rispetto a quello delle altre regioni. Veneto escluso che ha dimostrato di essere un gradino avanti anche per lo strapotere fisico, per questo, oltre a ribadire il mio ringraziamento alle società per il prezioso lavoro che svolgono in settimana,  voglio dire grazie a Manuela, Gaia, Delia, Laura, Martina, Beatrice, Chiara, Francesca, Alessia, Elisa, Elena, Claudia  per tutto ciò che hanno fatto  in questa edizione del Trofeo Delle Regioni 2012, e augurare loro i migliori successi  che, sono convinto arriveranno in futuro  continuando a lavorare ed impegnarsi come  hanno saputo fare fino ad ora”.
In definitiva, una sola vittoria, ma anche una grande Sardegna al TDR Femminile?
“Certo. Chi non ha visto le gare potrà sorridere per queste considerazioni, ma penso che a 14-15 anni , sia giusto giudicare le partite non in base al risultato, ma sopratutto all’impegno alla determinazione  ed alle prestazioni che le atlete mettono in campo in ogni gara”.
Per concludere?
“Indubbiamente con  12 grazie, come il posto conquistato sul campo, ed un ringraziamento anche al comitato Organizzatore della F.I.P. Marche, per un organizzazione eccellente del Trofeo delle Regioni 2012”.

Ufficio Stampa Fip Sardegna