Dopo un mese di inattività ufficiale, i palestrati isolani si rituffano nel clima campionato affrontando una trasferta dalle mille incognite e comunque complicata. Fortunatamente l’amichevole in Corsica di due settimane fa è venuta in soccorso dei rosso argento che così non hanno perso i contatti con il sano agonismo. Ma i Briganti non saranno amicali come la simpatica selezione francese e cercheranno in tutti i modi di restare a punteggio pieno anche dopo la loro terza apparizione stagionale in A2. “Dalle poche informazioni che abbiamo – sottolinea il vice presidente dei Crusaders Dario Mannoni – posso desumere che i nostri prossimi avversari costituiscano un buon team con individualità molto valide tendenti ad assicurare un’ottima copertura in tutti i reparti. E poi possono contare sul fondamentale apporto dell’allenatore americano Brennan Schmidt”. Di recente le due formazioni non si sono mai incontrate, ma lo staff cagliaritano ha bene in mente quali sono stati i precedenti dei partenopei che nel 2009 si sono aggiudicati il Silver Bowl battendo i Ravens Imola. Traguardo che sfiorarono anche nel 2005, sconfitti in finale dai Guelfi Firenze. La comitiva in partenza per la Campania sarà composta da trenta persone.

CAMPIONATO SERIE A2 LENAF

WEEK 6– GIRONE SUD

NAPOLI – Campo Sportivo Grumo Nevano – Via dalla Chiesa

15/04/2012 – Ore 15,30

BRIGANTI NAPOLI

VS

CRUSADERS CAGLIARI

DUE BATTUTE CON GIACOMO CLARKSON

Le parole espresse dall’ex giocatore Dario Mannoni trovano conferme nell’analisi dell’head coach Giacomo Clarkson: “Quella dei Briganti la reputo squadra molto consistente, fisicamente ben messa e potente. Fa delle corse la sua arma principale ma proprio per questo alla fine risulta pericolosa anche nei lanci. Difensivamente giocano una 3/5 piuttosto aggressiva”.

Anche tu dei precedenti ricordi poco e niente?

Mi sembra, ma non sono sicuro, che ci siano stati, ma si perdono nella notte dei tempi.

Stai vedendo dei segnali di reazione da parte degli atleti più “riottosi”?

Qualcosa si vede, ma ancora non è sufficiente.

Situazione infermeria? Ritornerà Gianfranco “Gespa” Farris?

Gespa non giocherà questa partita. Per quanto riguarda gli altri acciaccati valuteremo.

I tuoi collaboratori come si stanno comportando?

L’ operato dell’allenatore dei cornerbacks Giovanni Manca lo giudico ottimo come sempre. Quanto a Jascha Minniti mi pare proprio che sia in gran sintonia con il responsabile dell’attacco Kirk Mastromatte. Anzi, ritengo che l’influenza di Kirk, oltre ad essere di grande valore per noi tutti, abbia una importanza particolare per chi si occupa di attacco, visto che Kirk è uno specialista di offense.

PILLOLE DAI PROTAGONISTI

C’è molto entusiasmo in casa Cru per l’atteso prosieguo in campionato. Almeno stando a sentire le sensazioni di alcuni giocatori. Riccardo Cuccu, linebacker, ravvisa che il collettivo stia facendo passi da gigante: “I nuovi soprattutto stanno imparando molto grazie a Kirk Mastromatteo – dice – e la squadra in generale mi sembra sia migliorata”. Le parole del runningback Davide Cappai sono pregne di ottimismo: “Chi si sta allenando vuole andare a Napoli per vincere e metteremo in gioco tutto quello che abbiamo per farlo. Non dobbiamo e non vogliamo perdere e penso che il nostro volere, domenica, sia abbastanza forte da farci raggiungere l’obiettivo”. E per ottenere i due punti sarà importantissima la prestazione che riuscirà ad offrire il reparto offensivo: “L’attacco sta lavorando bene in preparazione dell’incontro con i Briganti” è la telegrafica battuta del ricevitore Matia Pisu. In difesa è ancora in forse il ritorno ufficiale in campo del cornerback Simone Romellini che nel match d’esordio con i Frogs riportò una lesione al legamento collaterale laterale del ginocchio sinistro e menisco: “Sono convinto – sottolinea – che tutti siano motivati al 100%. Dobbiamo riscattarci dalla sconfitta contro i Barbari e dimostrare all’esterno che i Crusaders sono un’ottima squadra e un ottimo gruppo, che merita di giocare nel campionato Lenaf”. Chiude la serie di interventi l’outside linebaker di destra Alessandro Ortu: “Ci stiamo preparando con allenamenti duri come sempre, sia in campo, sia in palestra. Per i nostri avversari abbiamo in serbo nuovi schemi che metteranno a dura prova la loro linea difensiva ed in più una difesa che domerà il loro attacco. I coach ci spronano a dare il meglio di noi”.

BEPPE LOMBI: DOPO IL FOOTBALL L’ENOGASTRONOMIA, MA NON PARLATEGLI IN SARDO

Si è spaventato parecchio quando ha visto il lungo elenco di domande. Poi Giuseppe Lombi si è fatto coraggio e ci è andato sotto, raccontando parecchio di sé. Nato a Milano nel lontano 1976, il nuovo “acquisto” dei Crusaders ha vissuto prevalentemente a Rimini (“mi sento riminese dentro”), ma ha passato anche cinque anni a Ravenna durante l’università e gli ultimi otto anni di lavoro in giro per il centro/nord Italia arricchendo soprattutto la sua cultura enogastronomica. Lavora attualmente presso la Syndial a Macchiareddu per dei lavori di bonifica e demolizione di impianti dismessi. L’elenco delle squadre in cui ha militato è molto lungo: “Ho iniziato nel 1994 nei Marlins Rimini giovanile – ricorda – e in prima squadra come ricevitore, partecipando a due campionati di serie A. Poi sempre a Rimini nei Seamen (campionato a 9) per un paio d’anni.

E siamo solo all’inizio..

Insieme ad una piccola compagine riminese ho fatto il “pendolare” e giocato nel ’98 e nel ’99 negli Hogs Reggio Emilia, il primo anno come free safety e il secondo come running back, piazzandomi in statistica addirittura subito dietro l’irraggiungibile Reggie Greene, ma per merito soprattutto della temibilissima Wing-T di coach Dwayne Hatch (una novità, ai tempi…).

Andiamo avanti..

Poi sono passato ai Titans di Forlì, appena fondata con l’aiuto di vecchie glorie e giovani “pazzi”. Lì ho giocato per cinque anni come RB. Nel 2005 ho riprovato l’ebbrezza della serie A con i Warriors Bologna, nel ruolo di cornerback e safety, arrivando anche a giocare il Superbowl (perso miseramente…purtroppo).

Siamo quasi tornati al presente..

Eh, si. Segue un altro anno nei Titans e poi gli ultimi cinque negli Angels Pesaro come Linebacker.

Insomma, un po’ di tutto… dappertutto!

Parlaci delle tue caratteristiche atletiche e tecniche.

Eh, difficile… Sono cambiate molto negli anni, di pari passo all’aumento del mio peso e dei diversi ruoli in cui ho giocato. Diciamo che il football mi piace anche come impegno. Allenamenti, palestra (qualche volta) e studio. E’ importante conoscere la propria squadra e gli avversari per affrontare al meglio le partite. Ho maturato una certa esperienza sul campo e, man mano che aumentano gli anni, mi serve sempre di più per sopperire alle carenze fisiche.

I tuoi successi che ricorderai sempre e comunque?

Sul campo da football… sicuramente quando ho vinto coi Marlins il campionato di giovanile U21, una grandissima soddisfazione. Poi le due finali vinte coi Titans, soprattutto perchè tirate e sofferte fino all’ultimo minuto. Ma ogni campionato e ogni squadra mi lascia dei ricordi indelebili che a raccontarli tutti non basterebbe un articolo. E’ anche questa la ragione per cui a 36 anni sono ancora qui…

Esperienze con la nazionale maggiore?

Sono stato convocato per dei raduni nel ’98 come free safety (durante la mia esperienza negli Hogs) ma era difficile a quel tempo togliere il posto a La Corte e al fenomeno Leonardi. Poi nel 2003 in occasione degli europei ma ho dovuto lasciare anticipatamente il campionato per via di un infortunio al ginocchio. Nel 2009 un altro raduno come LB.

Come sei stato instradato nella pratica di questo sport?

Mi ricorderò sempre quel giorno, quando ho visto un mio compagno di scuola passare per il corridoio con la maglia da partita dei Marlins. “Ma questa è una maglia da football?” – “Certo, c’è una squadra a Rimini, vuoi venire a provare?” … amore a prima vista (per il football, ovviamente…).

Da quanto tempo sei a Cagliari?

Mi sono trasferito a giugno scorso e credo rimarrò ancora per tutta l’estate. Che “sfiga”…

Che ambiente hai trovato?

Incredibile. Non posso dimenticare cosa mi ha detto un collega sardo prima che io partissi la prima volta per Cagliari: “te da lì non torni più”. Non aveva tutti i torti. Le persone sono molto cordiali e sono sempre stato accolto bene. Un solo problema… dopo quasi un anno ancora non riesco a capire il sardo. E qui lo parlano tutti!

Giocatori con cui hai legato immediatamente?

Devo dire che non c’è stato problema di legame coi giocatori. Nel mio reparto poi, se non leghi non riesci a giocare bene.

Come giudichi questo inizio di campionato?

Buono. Una vinta e una persa. Una vinta per cominciare col piede giusto e fare morale e una dignitosa sconfitta coi Barbari per ricordarsi che in ogni partita c’è qualcosa da imparare, per crescere e diventare più forti. E credo che la squadra sia cresciuta molto in queste tre settimane di pausa. Servirà come sempre una gran prova di tutto l’organico per portare a casa la vittoria questa domenica ma c’è più consapevolezza e fiducia nei nostri mezzi e l’attacco inizia a girare bene.

Domenica andate a Napoli, la conosci questa squadra, ci hai giocato contro in passato?

Ho incontrato i Barbari un paio di volte questi ultimi anni quando giocavo negli Angels. In quelle occasioni abbiamo vinto ma credo che anche la squadra di Napoli sia cresciuta parecchio. In attacco usano un sistema molto particolare e, sembra, efficace. Sarà un bella partita… e molto dura.

Dove possono arrivare i Crusaders in questa stagione?

Direi che bisogna puntare almeno ai play off.

In passato avevi avuto a che fare con un allenatore americano?

Ho avuto spesso a che fare con allenatori americani, fin dalla mia prima esperienza nei Marlins. Da ogni coach, come da ogni giocatore americano, c’è sempre un sacco da imparare. C’è da dire però che spesso i coach hanno la pretesa di trovare giocatori già preparati e completi rischiando a volte di pretendere troppo da ragazzi che comunque non giocano a football per professione.

Come giudichi l’operato di Kirk Mastromatteo?

Kirk è riuscito invece a costruire un sistema offensivo basato proprio sulle caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione. Questo permette di sfruttare al massimo le capacità dell’organico e di ottenere risultati di squadra ben superiori alle effettive possibilità individuali dei giocatori.

Parlaci della difesa dei Crusaders: pregi e difetti

Pregi: è una difesa giovane e quindi piena di energia e può contare sulla velocità e sul talento di alcuni giocatori. Difetti: si parla un po’ troppo per i miei gusti, a discapito della disciplina e dell’apprendimento degli schemi.

E sull’attacco che considerazioni si possono fare?

L’attacco ci mette sempre un po’ di più ad ingranare, ma nelle ultime settimane è cresciuto molto. Purtroppo mancano i “ciccioni” di linea che sono la colonna portante di ogni squadra di football. Sembra che qui in Sardegna si mangi poco.Il sistema di coach Kirk è entrato ormai a regime e spero si inizi subito dalla prossima partita a macinare yards.

Hai avuto modo di vedere il pubblico dei Crusaders, come ti sembra se paragonato alle altre tifoserie che hai conosciuto?

E’ stata molto bella l’accoglienza del pubblico di casa in occasione della prima di campionato. Parecchia gente sugli spalti e anche molto partecipe (spesso non tutti capiscono quel che succede in campo), ma può anche darsi che fossero più interessati alle Red Flames che a noi…

La tua squadra del cuore negli States?

Simpatizzante per i 49ers. Iniziando come ricevitore, Jerry Rice era il mio idolo

Hobby e passatempi preferiti?

Musica!! Sono sempre in ascolto e mi diletto a suonare la chitarra. A Rimini, con degli amici, avevo un paio di gruppi (acustici e prevalentemente country/blues) con cui mi divertivo un sacco a fare serate nei locali. Qualche scorribanda in moto è sempre gradita, principalmente per fini eno/gastronomici, sempre alla ricerca di nuovi ristoranti sparsi nell’entroterra.

Aggiungi quello che ti pare

Ancora?!?! In bocca al lupo Crusaders!!