La sala congressi dell’Hotel Setar Quattro Torri diventa uno spaccato del mondo. Non il solito fatto di confini, armi di distruzione, petrolio, comandanti e comandati. Sul litorale quartese si scriverebbero pagine di storia alternativa dove gli screzi, i dissapori potrebbero anche verificarsi perché fanno parte della vita quotidiana. Ma non scaturirebbero da questioni primordiali religiose, economiche o razziali. Qui basterebbe guardarsi negli occhi, accennare un sorriso e rimettere tutto a posto senza tragedie, con una semplice stretta di mano. L’ISF colpisce ancora nel segno con una manifestazione che aveva il tavolo e le racchette come causa, l’integrazione come effetto. E quella che è stata definita una giornata di “riposo”, si è trasformata in una piacevole maratona di amicizia: cinquecento persone hanno condiviso momenti di fraterna spensieratezza andando prima in giro per le vie di Cagliari e poi mettendo su degli stand gastronomici corredati da siparietti divertenti. La platea è stata interamente coinvolta con le cibarie messe a disposizione della folla festante andate velocemente a ruba. Salumi, formaggi, liquori, salatini e dolcetti di ogni tipo hanno contrassegnato l’itinerario mangereccio che ha coinvolto realtà asiatiche ed europee.

I canti, gli sketch e i balli sfrenati hanno poi avuto il sopravvento durante lo show internazionale in cui tutte le scuole presenti si sono cimentate sul palco. Numeri semplici, a volte provati per la prima volta nella serata, si sono alternati tra l’entusiasmo e le risate generali. Poi il rompete le righe, perché c’è ancora l’ultima giornata di sport da onorare. Questa mattina si giocano gli individuali, ma non esisteranno categorie. Scuole, rappresentative nazionali e disabili si incroceranno nello stesso tabellone. A seguire le premiazioni e poi la fuga verso l’albergo. La settimana si è quasi consumata, domani si torna a casa, qualche lacrima scenderà sulle gote di molte persone.

I SIGNORI DELL’ORGANIZZAZIONE: PARLA ANGELO CONI

Durante i campionati non distingue l’alba dal tramonto, sorride e accontenta tutti anche se si sono fatte le tre di notte. Non è un caso che si chiami Angelo, visto che riceve congratulazioni da gran parte delle delegazioni per il suo impeccabile savoir faire. Complimenti da spartire, tende a precisare, con la sua impareggiabile collega Donatella Costa che, come lui, staziona quasi ininterrottamente nella segreteria dell’Hotel Setar. Ex insegnante di disegno e storia dell’arte presso il Liceo Eleonora D’Arborea di Cagliari, Angelo ha poi cambiato mestiere, passando all’ufficio di Educazione Fisica presso il provveditorato agli studi di Cagliari. Per i Mondiali di tennistavolo Angelo Coni si occupa prevalentemente della parte informatica: “prepariamo i pass, gli attestati, ma facendo parte dell’organizzazione ci occupiamo anche di altri settori”.

Da quanto tempo sei nel “giro” dell’Isf?

Collaboravo con il presidente mondiale Andrea Delpin proprio nel periodo in cui stava entrando nell’ISF e sono rimasto sempre a dargli una mano dall’esterno. Quando sono entrato nell’ufficio di educazione fisica, ho continuato a lavorare anche per l’Isf. Sono circa dieci anni che lavoro con lui, lo reputo un capo intelligente.

Raccontami queste giornate mondiali.

Sono stressanti, senza orario, quando lavoriamo non siamo abituati a guardare l’orologio, che siano le tre di notte e o le cinque di notte è uguale. Anche perché ci sono tempi tecnici che vanno rispettati.

Per esempio?

Gli arrivi devono coincidere con i pass che devono essere tutti pronti. La difficoltà di quest’anno è stata la loro gestione in quanto dovevano avere anche un numero di riferimento perché rappresentavano un documento ufficiale per le gare dei ragazzi. Però è stato fatto anche quello.

A qualunque costo?

Questo movimento deve andare avanti, rappresentiamo comunque uno staff italiano che deve dare una sua immagine. Fino ad oggi abbiamo sempre ricevuto attestati di riconoscenza da persone che girano il mondo e organizzano queste manifestazioni. E’ un grosso riconoscimento per noi.

Il più carino mai ricevuto?

Anni fa ricordo una lettera di un dirigente ISF che ci ringraziava per l’organizzazione e l’accoglienza. Noi siamo molto stimati per questo.

La delegazione più simpatica dei mondiali pongistici?

La turca è quella che mi ha colpito maggiormente. Non me li aspettavo così socievoli. Nei campionati mondiali che abbiamo organizzato in passato li vedevo piuttosto freddini, inizialmente sembravano un po’ per le loro ed invece li ho visti piuttosto espansivi mentre preparavano minuziosamente lo spettacolo di ieri sera. E poi gli israeliani sono sempre molto cordiali. Con loro mi sono sempre trovato molto bene. Un bel rapporto lo abbiamo sempre avuto con tutti i paesi.

Durante lo show ti sei occupato della parte tecnica.

Mi è sembrato carino, mi è piaciuto molto, qui si vede che non c’è la politica di mezzo. Hanno festeggiato tutti insieme, trovo che sia una cosa molto positiva, anche per il loro futuro. Li ho visti veramente uniti, senza barriere. Sono tutte cose belle, anche da vedere. Uno spettacolo di colore e di calore.

E i preparativi dei singoli show come sono stati?

Tutti si sono impegnati allo spasimo. L’altra notte i turchi provavano all’aperto suscitando le proteste di uno che abita nei paraggi. Dentro l’hotel c’erano i belgi che creavano uno spettacolino che secondo me era molto carino e intelligente.

Rispetto ai mondiali cagliaritani precedenti di calcio e pallavolo cosa è cambiato?

Negli anni si è migliorato tanto, in passato eravamo parecchi. Piano, piano ci siamo eliminati. Una parte di persone non era utile per fare questo tipo di cose. Adesso siamo rimasti in pochi, dividendoci i compiti in maniera molto specifica. Chi si occupa di un settore, chi di un latro, ma siamo in cinque, sei persone che gestiscono queste cose.

Come fate a reggere ?

Tra noi si è creato un rapporto tale che anche nei momenti più difficili c’è sempre il picco di allegria. Per esempio Giampaolo Loddo (con due d precisiamo) è una persona carinissima, nei momenti più grigi ha la battuta pronta che ci fa passare la stanchezza. Si è creato un bello staff.

E poi c’è il feeling con Donatella Costa

Con lei ci lavoro anche all’infuori dell’Isf, è la mia collega d’ufficio, lavoriamo abbastanza bene insieme.

I momenti di tensione ci sono, ma generalmente alla fine di ogni manifestazione siamo veramente soddisfatti.

Il segreto del vostro personale successo?

Siamo sempre sorridenti. Aspettiamo gli ospiti stranieri agli ingressi degli alberghi per l’accoglienza. Aspetto che altri paesi non curano ce lo dicono loro stessi. Trovare una persona che ti sorride alle tre o alle quattro del mattino per loro è una cosa molto, molto bella.

Un giudizio sull’operato delle guide?

Ho spinto Andrea Delpin a prendere le ragazze dell’Arborea perché era la mia vecchia scuola e mi faceva piacere che diventasse parte collaborante. Ho notato tanto entusiasmo, erano tutti contenti. Sono rimasti a disposizione oltre i turni prestabiliti, dalla mattina alla notte. Credo che questa esperienza abbia insegnato tanto anche a loro.