Gli applausi si odono senza sosta, ma provengono ad intermittenza dalle diverse aree di gioco dislocate nelle tre palestre ufficiali. I colpi a sensazione non mancano, ma per un tifoso che ammira dagli spalti è un po’ complicato poter seguire attentamente le singole ed entusiasmanti vicende. Anche sotto l’aspetto mediatico i Giochi Mondiali Studenteschi di Cagliari stanno destando l’attenzione delle principali testate giornalistiche regionali e nazionali. E mercoledì mattina Rai Sardegna dedicherà ampi alla manifestazione curati dalla giornalista Flavia Corda nel corso della trasmissione “Buon Giorno Regione” in onda su Rai 3 a partire dalle 7,25.

 

 

Per tutta la giornata le gare a squadre si sono susseguite senza soluzione di continuità. Arbitri, guide, e organizzatori vari stanno lavorando incessantemente per garantire la migliore riuscita della rassegna iridata. In basso troverete le testimonianze di alcuni addetti ai lavori che da qualche giorno a questa parte non hanno molto tempo a disposizione per concedersi un prolungato sonnellino.

I RISULTATI DELLA GIORNATA

Procedono senza sosta le gare nelle quattro categorie in lizza. Nel campionato scolastico maschile il Pacinotti di Cagliari incluso nel girone A, si è dovuto accontentare del quinto posto. Questa mattina ha dovuto soccombere per 7 a 0 nei confronti della Germania. I teutonici hanno dominato il girone davanti alla Polonia e all’Inghilterra. Nel girone B si è assistito al dominio di Taipei che passa il turno a punteggio pieno davanti a Israele e Francia. Cina reginetta incontrastata nel girone C senza alcuna sconfitta, precede Lussemburgo e Turchia. Tra le studentesse donne le rappresentanti italiane del Liceo Pacinotti di Cagliari sono costrette al cappotto (7/0) da Germania, Francia e Croazia. La graduatoria parziale del girone L vede le sarde all’ultimo posto, mentre stravince la Croazia. Nel girone J il dominio è questione tra Cina e Repubblica Ceca mentre nel K si mettono in evidenza Taipei e Polonia. Nel gruppo M è la Grecia che per adesso sta facendo vedere i numeri migliori.

Nei campionati riservati alle nazionali risultati ancora provvisori. Bisognerà attendere domani per un quadro complessivo della situazione. Bilancio positivo per le due nazionali azzurre. Le ragazze hanno ottenuto due vittorie importanti contro Grecia (7/0) e Francia (4/3). Nel duello con le transalpine sconfitta iniziale della Bianca Bracco, seguono i successi di Claudia Carassia e Giorgia Piccolin. Le transalpine fanno loro il doppio, poi ci pensano Bracco e Piccolin a mettere il sigillo finale. Inutile la sconfitta conclusiva di Carassia.

Tra i maschietti si è assistito ad una bella disputa tra azzurrini e studenti della nazionale turca. Dominano i nostri rappresentanti con le ottime prestazioni di Alessandro Baciocchi, Dario Loreto e Maurizio Massarelli ma il risultato finale di 4/3 dice quanto il match sia stato faticoso ed equilibrato. Taipei invece si rivela scoglio insormontabile con i suoi validissimi rappresentanti, imponendosi nettamente sugli azzurrini per 6/1.

Nel torneo riservato ai disabili arrivano in finale Francia e Inghilterra che superano rispettivamente Italia A e Italia B. In mattinata si è disputato un torneo amichevole misto che ha visto prevalere una coppia italo inglese che si è imposta su altre quattro coppie.

I SIGNORI DELL’ORGANIZZAZIONE: PARLANO GIAMPAOLO LODDO E NANNI BELLU

Gli instancabili collaboratori del presidente mondiale dell’ISF Andrea Delpin vanno in automatico e sembrano non risentire delle fatiche accumulate nell’ultima settimana. Affaccendati tra strutture sportive e alberghiere sono pronti a risolvere qualsiasi situazione, anche quelle apparentemente impossibili. Giampaolo Lodo, per esempio, si occupa della supervisione giornaliera e ogni tanto lo si vede anche al villaggio sportivo perché deve coordinare le guide, trade – union tra l’organizzazione e le delegazioni.

Per questi mondiali vi siete affidati agli studenti del Liceo Linguistico Eleonora d’Arborea.

Nelle edizioni precedenti dei mondiali disputati a Cagliari ci aiutarono i ragazzi che frequentano il corso di Scienze Motorie. Poi si è optato per gli studenti che studiano presso i licei linguistici del territorio, visto che poi si possono relazionare facilmente con gli atleti in quanto coetanei e perché capiscono meglio la lingua.

Siete contenti?

Sono molto soddisfatto, ma la cosa più importante è che le guide stesse siano soddisfatte. Prima di andare sul campo, teoricamente poteva sembrare un compito arduo dettato dalla paura di una delegazione piuttosto che di un’altra. Quasi tutti preferivano stare assieme ad inglesi, francesi o spagnoli. Nonostante tutto invece sono rimasti contenti anche quelli che hanno accompagnato nazioni come Israele i cui atleti si sono manifestati molto simpatici. Sono contento perché loro sono contenti. Ma al di là della disponibilità e del sorriso in fondo non è un compito arduo.

Come avete organizzato le guide?

Sono due per ogni delegazione, tecnicamente dovrebbero dividersi la giornata, una al mattino e uno al pomeriggio. Però già dai primi due giorni c’è stata una disponibilità totale e sono rimaste dalla mattina alla sera. E questo testimonia quanto bene si siano trovati. Le nazioni più numerose che oltre alla rappresentativa scolastica, hanno anche una selezione maschile e femminile, hanno avuto un ulteriore accoppiamento di guide. In tutto sono 21 coppie.

Gli appassionati della pallavolo isolana lo conoscono sin troppo bene perché per questa disciplina ha sempre dato l’anima. Nanni Bellu ha prestato la sua collaudata esperienza anche al Tennistavolo ed i risultati sono più che lusinghieri. Assieme ad altri suoi colleghi e altri provenienti dal mondo del tennistavolo sardo, assistono guide, giocatori, dirigenti, arbitri, addetti ai servizi antincendio, medici ed elettricisti. Da’ anche uno sguardo alla mensa del villaggio dove vengono somministrati 450 pasti al giorno. “Venni coinvolto nel mondiale studentesco di pallavolo cagliaritano con mansioni simili a queste ma più specifiche vista la conoscenza della disciplina” – ammette l’insegnante di educazione fisica.

Però avete dovuto approfondire un po’ la materia tennistavolo.

Si, dovevamo capire meglio le esigenze di questa disciplina. Mi sto occupando dell’organizzazione degli impianti e degli aspetti di logistica. Il nostro compito è di far si che le partite si possano svolgere nel modo più regolare possibile tutti i giorni, che le palestre siano tutte a posto, che i regolamenti siano rispettate nel miglior modo possibile.

Come sta andando?

Mi sembra che tutto stia procedendo discretamente, non abbiamo avuto grandi lamentele, se non per piccoli dettagli che abbiamo provveduto a sistemare subito.

Le maggiori difficoltà dove le avete incontrate?

Abbiamo faticato un po’ per predisporre gli impianti. L’allestimento della palestra A, quella che ospita il maggior numero di tavoli, l’abbiamo potuto fare solo dopo le 11 di notte del giorno prima. Non solo per la sistemazione dei tavoli, ma anche per la diposizione della cartellonistica, anche se nei giorni precedenti avevamo preso le misure. E poi c’era da sistemare l’impianto luci e quello audio. Abbiamo trascorso una notte insonne.

Nel villaggio sportivo accadono cose particolari?

La zona dove vengono consumati i pasti riflette quelli che sono gli aspetti culturali di ogni nazione. Ci vengono fatte delle singolari richieste ma anche da parte nostra c’è stata tutta l’attenzione affinché in nessuno dei piatti venisse distribuita carne di maiale per evitare comprensibili disagi, soprattutto nei confronti di quelle popolazioni che non sono abituate a consumare questo tipo pietanze per motivi religiosi. Alla fine qualsiasi pasto è stato gradito. Nel momento in cui tutti insieme consumano il pasto, anche senza vedere il colore della maglietta si capisce la provenienza di ogni atleta.

ALESSANDRO ARCIGLI VUOLE SVECCHIARE LA NAZIONALE PARALIMPICA

Una nuova vita sportiva con i paralimpici dopo una lunga permanenza nel settore olimpico. A 44 anni Alessandro Arcigli è sempre più coinvolto dai suoi atleti speciali. Ma il suo passato è pregno di tennistavolo olimpico. Ha iniziato a 19 anni come allenatore della nazionale giovanile. “Ho cominciato con la nazionale allievi maschile conquistando dieci medaglie a livello europeo con Giardina, Piacentini – racconta Arcigli – poi negli allievi femminili avevo la Nikoleta Stefanova e poi seguivo anche la nazionale junior. Ad Atlanta 1996 ho coordinato la nazionale maggiore femminile che per la prima volta nella sua storia aveva qualificato tre atlet”. Nel 200 aveva smesso con l’attività olimpica e pensava che questa parentesi della sua vita fosse terminata. Ed invece dal 2005 comincia a seguire la nazionale paralimpica con nuove soddisfazioni e le tre medagli alle paralimpiadi di Pechino e le medaglie mondiali di Montreaux del 2006 e di Corea 2010. Poi altri metalli europei a Jesolo 2005, Cranjska Gora 2007, Genova 2009, e Spalato 2011.

Un bilancio sulle gare di oggi?

Quella di oggi è stata una bellissima gara, proprio nell’ottica di questi giochi scolastici studenteschi dove lo sport si coniuga con l’integrazione. Abbiamo costituito 5 squadre miste: gli italiani si sono mischiati con gli atleti inglesi, francesi e un’atleta bulgara. L’esperienza è stata positiva, l’obbiettivo tecnico e di integrazione è stato pienamente raggiunto.

Un giudizio sulle prestazioni dei tuoi giocatori?

Questi atleti stanno avendo la possibilità di confrontarsi con i migliori atleti di nazionali tradizionalmente qualificate nel settore paralimpico come per esempio la Francia. I miei devo ammettere che non stanno sfigurando. Abbiamo Giulia Cavalito di Torino, Federico Falco di Verona, Gianluca Del Frate di Bergamo e poi l’atleta della Marcozzi Cagliari Romano Monni, che seppur alla sua prima esperienza non sta sfigurando.

Come è stato il primo impatto con i paralimpici?

Non è stato facile perché ho trovato una nazionale motivata e già ai vertici del tennistavolo paralimpico mondiale. Però con la problematica di non essere una nazionale giovanissima. Lo stesso Salvatore Caci ha ormai quasi cinquant’’anni. Provare a ringiovanire è l’obbiettivo del nuovo quadriennio. Sono già proiettato verso Rio 2016 e non potrò certo arrivarci con questa nazionale che ha qualificato 10 atleti per Londra 2012 con un’età media molto elevata. La mia presenza qui a Cagliari con questo gruppo di giovanissimi è proprio nell’ottica di trovare un nuovo gruppo capace di qualificarsi alle paraolimpiadi brasiliane, con un occhio di riguardo rivolto anche ai senatori che sono un punto di riferimento imprescindibile.