Il vivaio della società aretina fa affidamento su più di 40 bambini tra i 5 e i 10 anni. L’Arezzo Karate cura con attenzione i propri giovani: solo loro il futuro del karate italiano.

 

Il settore giovanile dell’Arezzo Karate è abituato a sfornare atleti destinati a mettersi in luce e a conquistare grandi vittorie sia a livello italiano che a livello mondiale. Unica società della città di Arezzo affiliata alla Fijlkam (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali, la federazione riconosciuta dal Coni), l’Arezzo Karate ha sempre investito sul vivaio, con un pool di tecnici che, guidati e coordinati dall’esperienza del maestro Alessandro Balestrini, mettono impegno e passione per insegnare la disciplina e per far crescere le nuove leve del karate aretino: l’ultimo “fiore” sbocciato da questo vivaio è Italia Badalotti, ragazza del 1996 che lo scorso anno è riuscita a laurearsi campionessa italiana e che ora si sta allenando in vista di una convocazione nella nazionale giovanile.

Il settore giovanile dell’Arezzo Karate è attualmente molto numeroso e vanta oltre 40 bambini dai 5 ai 10 anni che, presso la palestra della Royal Gym, svolgono un’attività di tipo ludico-motoria orientata prevalentemente allo sviluppo delle capacità fisiche e coordinative. Questa preparazione mira a dare al bambino una solida base motoria che sarà propedeutica all’insegnamento del karate vero e proprio, che inizia con il passaggio all’agonistica a 12 anni. Dopo il lavoro di preparazione motoria in palestra, i bambini dell’Arezzo Karate disputano anche le prime gare partecipando al Gran Premio Giovanissimi, una manifestazione regionale che, dalla categoria Bambini agli Esordienti, permette ai giovani atleti di mettersi alla prova e di crescere nel confronto con coetanei di altre società. «L’Arezzo Karate ha sempre lavorato duramente per lo sviluppo del proprio vivaio – spiega Balestrini. – Siamo convinti che i grandi successi arrivano solo con una programmazione e un lavoro che inizia dal basso e questo spirito anima gli sforzi di tutto il nostro staff, un gruppo di tecnici qualificati e preparati che lavorano con passione per insegnare la disciplina. A livello concreto, la nostra società sostiene la non-specializzazione precoce, dunque lavoriamo perché il bambino svolga un’attività fisica e sviluppi il proprio corpo in maniera completa: è importante offrire al giovane atleta un’attività ludico-motoria che lo aiuti a crescere e che getti in lui le basi per poter svolgere qualsiasi disciplina sportiva. Siamo interessati a formare il bambino a 360° e per questo il passaggio al vero e proprio Karate avviene solo in un secondo momento».

Nella foto Ilaria BADALOTTI

Arezzo, Venerdì 23 Marzo 2012

Uffici Stampa EGV

Dr. Marco Cavini