1964-2012
49 ANNI DI DAMA SULLA VIA EMILIA

Presentazione

A  pochi  giorni  dalla  disputa  all’ombra  delle  Due  Torri  del  “Campionato regionale di dama italiana 2012” sono stato mosso dalla curiosità di sapere qualcosa  di  più  della  manifestazione  che  stiamo  organizzando;  l’esame della storia e dei risultati del Campionato era necessaria per capire come si è  evoluta  nel  tempo  questa  esperienza  nella  Regione  Emilia  –  Romagna.  Nella  ricerca  mi  sono avvalso di quanto è stato pubblicato sulla rivista federale “Damasport” “sistemata” nel CD prodotto dalla Federazione Italiana Dama in occasione del Cinquantenario; poi in soccorso è arrivato l’amico Valter  Mazzali,  Delegato  provinciale  di  Parma,  che  ha  vissuto  in  diretta  l’evolversi  della manifestazione   avendo   “arbitrato   da   sempre”   il   Campionato.   Soprattutto   ha   consultato
documentazione  relativa  alle  gare  che  ha  raccolto  nel  corso  degli  anni,  supportato  da  Silvano Cavallini, Delegato regionale FID, altra colonna del damismo dell’Emilia – Romagna. Dalla ricerca abbiamo  potuto  quindi  constatare  che  la  prossima  manifestazione  è  la  numero  49,  un  numero particolare che rappresenta la premessa per fare della edizione del prossimo anno un evento storico.

Questa  ricerca  ha  attestato  che  storicamente  le  piazze  forti  del  damismo  emiliano  sono  state Modena,  Parma  e  Reggio  Emilia,  mentre  Bologna  ha  avuto  un  ruolo  minore;  ma  l’analisi  ha dimostrato anche che l’organizzazione federale ha poggiato per molti anni su un nucleo ristretto di dirigenti  appassionati  di  questo  attività  divenuta  poi  “Disciplina  sportiva  associata”  al  CONI.  Il venir meno di certe figure storiche del damismo regionale ha portato alla scomparsa di una presenza
organizzata  in  piazze  importanti  come  Bologna  e  poi  Modena;  questo  non  ha  voluto  dire  che  i damisti  sono  scomparsi,  ma  sicuramente  la  chiusura  di  un  Circolo  porta  al  restringimento  dei praticanti e dei tesserati. Viene meno quella presenza nei territori che sono il fulcro insostituibile per  avvicinare  nuovi  adepti;  la  fragilità  organizzativa  ha  portato  quindi  alla  fine  di  una  presenza organizzata  anche  nelle  province  dove  l’attività  damistica  sembrava  aver  raggiunto  vette  molto
qualificate.  In  questa  occasione  ci  pare  opportuno  richiamare  l’esigenza  di  formare  la  classe dirigente  del  movimento  damistico,  cioè  di  avere  persone  che  responsabilmente  danno  vita all’organizzazione  ed  alla  presenza  federale;  la  forza  del  movimento  delle  pedine  può  essere garantito solo da un volontariato generoso e qualificato che si pone al servizio di questa disciplina sportiva.  Il  trinomio  “idee  –  uomini  –  organizzazione”  è  essenziale  in  ogni  esperienza  umana  e soprattutto negli sport della mente; le risorse sono necessarie, ma prima di tutto sono indispensabili le  persone:  come  giocatori,  come  dirigenti  e  come  arbitri.  Evidentemente  sarà  più  agevole  per  la Federazione  Italiana  Dama  far  “pesare”  la  propria  presenza  quanto  più  elevata  sarà  l’adesione “quantitativa”,  di  società  e  tesserati  e  “qualitativa”,  come  formazione  di  dirigenti  e  atleti.  Nel momento in cui è stato previsto da parte del CONI un taglio contributivo alle Discipline Sportive Associate pari al 20,4% rispetto al 2011 è ovvio che anche alle strutture periferiche della FID sono richieste indispensabili, sofferte e difficili scelte e conseguenti sacrifici. Il “Campionato regionale numero 49” si svolge nel clima di un paese in piena recessione: ai damisti forse può sembrare che non  abbia  attinenza,  ma  una  classe  dirigente  responsabile  di  qualsiasi  sport,  nello  stilare  i  propri progetti, deve avere chiaro e riflettere in quale situazione sociale ed istituzionale si muove. La dama è  di  per  se  una  disciplina  sportiva  “povera”  e  che  non  ha  bisogno  di  grandi  attrezzature;  proprio
questo è il momento per rilanciare una attività che aveva certamente sofferto in un mondo dominato dalle  luci  e  dai  bagliori  di  una  società  consumistica.  Le  foto  che  mi  aveva  inviato  lo  storico bolognese Marco Poli sono la testimonianza come la dama è il passatempo più facile nei momenti difficili.

Floriano Roncarati
Delegato FID Bologna
Componente Ufficio stampa FID