Il coach ex Varese, Montecatini e Montegranaro analizza il momento attuale della pallacanestro di Latina e aggiunge: “Mi piace questa squadra fatta di giovani e questa città merita palcoscenici importanti”. A Latina in occasione del 2° Meeting disabilità e sport” è passato a trovare l’amico Mattia Ferrari per ammirare i giovani a sua disposizione.

Abbiamo avuto il piacere di ascoltare sul momento attuale della pallacanestro di Latina il coach Stefano Pillastrini, un tecnico con un passato nel grande basket e dalle promozioni illustri raggiunte fra Montecatini, Varese, Montegranaro e Cervia:

“Non conosco molto bene Latina, ma so benissimo che è una città che, anche se non è stata per molto nelle grandi serie nazionali del basket – dichiara il tecnico – ha il fuoco dentro da panorama dalla grande tradizione della palla a spicchi”.

“Questa è una squadra che sta facendo abbastanza bene, – aggiunge – che non punta ai grandi nomi ma alle bellissime potenzialità ed ha tanti giovani interessanti. Sarebbe bello che questa squadra, riuscisse a raggiungere altissimi livelli,  perché questa è una zona di grande fermento con tante compagini sportive che stanno facendo bene e merita di avere anche una grande finestra sul basket. Per far questo – prosegue – serve non montarsi la testa, essere consapevoli di poter raggiungere l’obiettivo e capire che quando si presenteranno alti e bassi sarà solo un problema fisiologico”.

Sul versante giovani, Pillastrini ammette: “Quando si parla di nuove leve, io sono un po’ di parte perché i miei risultati migliori sono avvenuti grazie all’esplosione di talenti come Maresca e Zanutto. E’ importante con i giovani saper avere pazienza e sopportare i momenti negativi che durante la stagione possono avvenire”.

Ecco secondo il coach una chiave psicologica per non far disunire la squadra nei momenti decisivi: “Concentrarsi sull’aspetto tecnico, non esaltarsi per alcune vittorie e nemmeno deprimersi per brutte sconfitte; ed inoltre saper scegliere i giocatori che abbiano le giuste motivazioni e interessi per fare il bene della squadra e non gli interessi personali”.

Sull’attuale formula della DNA invece: “Non mi piace molto – ammette -; sono favorevole ai gironi andata e ritorno con i play off finali. Sono d’accordo invece, sulle nuove regole riguardanti l’inserimento dei giovani, molto utili da adottare per tutte e  tre le divisioni nazionali, campionati che possono servire a farli crescere”.

A proposito di giovani, questo il pensiero del coach sull’SMG: “L’ho vista a Bologna per i campionati giovanili e adesso che sono qui, approfitterò per vederla meglio. Lavorano con molta attenzione e apprezzo come coach Ferrari stia utilizzando molti prodotti del suo vivaio con ragazzi fisicamente preparati”.

Infine, il coach ci racconta qual è stata la sua esperienza più bella: “Le stagioni vincente sono sempre le migliori – dichiara -. Ho attraversato momenti positivi a Montegranaro e Varese, ma credo che se devo ricordare una società in particolare questa è Montecatini. I giocatori migliori?

Ho bei ricordi di Scarone e Childers”.

Dopo la sfilata in occasione dell’”Invictus”, la squadra è tornata a lavoro fra tattica video e pallone; sabato 3 Dicembre, sgambatura dalle 14 alle 16 da distribuire al Palabianchini.

 

Ufficio stampa Benacquista Assicurazioni Latina