Uno… due… tre… pappe! Rivisitando l’antico refrain del giochino di quando si era bimbi, la Luparense  spiana anche il Bisceglie e francamente se ne infischia della pur pesantissima assenza del bucaniere Vampeta. Chiunque altro sarebbe andato in psicodramma senza il terminale offensivo principe della squadra, qui invece hanno tirato dritto. Segno inequivocabile che il sistema di Fernandez contempla soluzioni alternative senza calare d’intensità ed efficacia, molto meglio così. O no? Piuttosto la sfida coi pugliesi ha certificato un altro particolare niente affatto secondario e per niente

trascurabile: prendete il primo tempo, tutti quanti sullo 0-0 e una collezione di pali e occasioni a referto non capitalizzate, avrebbe rischiato il cortocircuito emotivo causa nervosismo montante. Non si segna, non ci si sblocca in casa, ergo si sbrocca e si va in tilt mandando tutto in malora. E invece, l’ottimo Fernandez all’intervallo ha rasserenato l’ambiente, ha riordinato le idee e ha restituito smalto e fiducia ad una squadra che aveva semplicemente una botta di sfiga. Morale: pronti-via nella ripresa e immediatamente Fortino a bersaglio e da quel preciso momento tutto così piacevolmente in discesa e sotto controllo. Diciannove punti, lassù nella divanetto a due posti in tandem con la Marca e la voglia di maledire il pareggiaccio di partenza a Bologna e magari confidando che proprio il Kaos – nomen omen – combini un bel casino anche contro l’altra capolista, ma non è il caso di farsi inutilmente la bocca buona.

Intanto opportuno continuare a pedalare tenendo mani e testa sul manubrio tesaurizzando lo stato di grazia, poichè nel corso di una stagione lunga, difficile e laboriosa arriveranno anche i giorni grami, è fatale e inevitabile, e bisognerà essere pronti anche ad assorbire qualche periodaccio rio, l’importante è che non sia fra maggio e giugno.

E in questo senso occhio e sveglia al secondo viaggio nel Lazio, nel covo del Real Rieti, quintetto che lotta per la vita e che quindi sarà logicamente affamato, specie tra la sua gente: a lume di naso sa molto di tremenda e infida buccia di banana sul tragitto dell’Alter Ego, ma proprio per evitare scene da cartoon con Paperino e Paperoga nella parte degli jellati perenni, tutti svegli e vispi scongiurando possibilmente il ratto dei sabini. Altro aspetto che esalta e galvanizza un mondo: contro Bisceglie si è sfondato il tetto delle mille unità. Proprio così, un successone prodigioso, numeri da sballo.

Pensateci bene: diluviava che Dio la mandava, era una domenica sera da tempo infame e tv barricati in casa, eppure gli aficionados dei Lupi e non solo loro hanno dato una prova di affetto e passione smisurata. Tre match al PalaBruel e una crescita di presenze costante e graduale, ma esponenziale, indice di un gradimento in espansione e che tende ad impennarsi. Bene il giorno e la collcazione oraria (ma anche nell’unica esibizione al venerdì, per giunta in diretta Rai, i numeri sono stati estremamente confortanti) e allora, come dire, non disturbate il manovratore. E guai a spezzare l’incantesimo.

Vincenzo Pittureri

7  novembre 2011

LUPARENSE CALCIO A 5

Ufficio Stampa