Adesso possiamo dirlo: un altro tabù è stato sfatato. Al palmares di questa Morpho Basket versione LegaDue mancava solo la vittoria in trasferta per completare la lista delle cose da farsi ad inizio campionato, e puntuale come un orologio svizzero anche questa è arrivata. Per dirla tutta, i biancorossi non hanno ritardato di troppo all’appuntamento: su due sfide fuori casa, infatti, una è andata persa, ma l’altra, cioè l’odierna contro Ostuni, ha regalato ben più di un sorriso ai ragazzi di coach Corbani. E ai numerosi tifosi che l’hanno seguita via Radio Sound da Piacenza.

 

 

 

All’interno di un PalaPentassuglia non gremito ma davvero trascinante, Passera e compagni hanno messo in piedi una prestazione memorabile, soprattutto nei minuti iniziali e finali del match, che ha permesso loro di strappare i due punti ad un’Assi Basket mai doma e decisa a vincere ad ogni costo la sfida diretta contro un’altra debuttante come lei. Ma stasera le stelle locali, da Klobucar a Johnson (il migliore nelle fila di Ostuni), nulla hanno potuto contro il “muro” biancorosso: è stata ancora una volta l’eccezionale prova difensiva a decidere le sorti del match e, mentre nell’area  piacentina veniva chiusa ogni via d’accesso al canestro, dall’altra parte del campo c’era già qualche giocatore pronto a finalizzare il contropiede. Il pubblico ha avuto il piacere di assistere ad una sfida affrontata senza timori da entrambe le squadre, con repentini cambi di scena, seppur dominata da un “esaltante” equilibrio. Almeno fino ad inizio di quarto parziale, quando la Morpho Basket ha ingranato la quinta, ergendosi ad un livello mai visto in questi mesi (tanto per gioco come per implacabilità), e condannando cosi Ostuni a cedere le armi con quasi cinque minuti ancora da giocare prima della sirena.

 

Da sottolineare le top performances degli americani Voskuil, Harrison e Anderson, supportate dal contributo di German Scarone, sempre più sesto uomo “irrinunciabile” e di Luca Infante, un gigante all’ombra del tabellone.

 

Ecco le parole “a caldo” di coach Corbani a fine incontro: “Questa partita è stata un concentrato di cuore, tecnica, e tattica. C’è stato molto equilibrio, siamo stati quasi sempre avanti ma anche quando Ostuni ci riprendeva noi riuscivamo ad imprimere allunghi importanti, come sul finale. Penso che questo dimostri grande forza interiore, questi ragazzi hanno delle qualità morali che partita dopo partita stanno saltando fuori con decisione. Se guardiamo la classifica siamo a quattro punti, cioè secondi in classifica a pari merito con tante altre: è una posizione da guardare in termini relativi, però ci fa piacere sapere di essere li. Per noi ogni vittoria conta tantissimo.”

 

 

   

LA PARTITA:

 

Si inizia con un minuto di silenzio per la tragica scomparsa di Marco Simoncelli, campione di motociclismo ma soprattutto di umanità. Coperte dai cori incessanti dei tifosi locali, le due formazioni si tuffano subito alla ricerca del canestro, trovandolo solo dopo un minuto e mezzo, quando Brindisi buca la retina per prima per poi lasciare che siano i biancorossi a passare in vantaggio con Harrison e Voskuil (2-8). La squadra di Corbani si sacrifica in difesa e i risultati sono evidenti: l’Assi si blocca ripetutamente, non riesce a finalizzare i suoi giochi incombendo spesso in infrazioni di passi o falli in attacco. La situazione favorisce Piacenza nel morale e nel risultato (4-12), che è praticamente infallibile nella metà campo ospite sia da centro area che dai 6.75. Dopo la metà di parziale i padroni di casa risalgono la china e toccano il -2, causa anche il calo di intensità piacentino (13-15). Ci pensa Scarone a togliere le castagne dal fuoco (13-18). Una strepitosa bomba di Johnson riapre i giochi, Ostuni è di nuovo li quando mancano 22 secondi alla fine (20-22), ma il parziale si chiude a vantaggio dei biancorossi.

 

I liberi di Basei inaugurano i secondi 10 minuti di gara, permettendo ai suoi di accasarsi sul -1. Deve però fare i conti sotto canestro con un Amoroso versione “Rambo”, ed allora sono guai seri per Ostuni (24-27). Con fuori Passera, le redini del gioco piacentino le prende Scarone, ma la sfida sembra in un momento poco dinamico, il risultato resta fermo a 26-27 per parecchie azioni finché l’argentino in maglia biancorossa non piazza un  netto parzialino di 5-0 che spaventa i locali. Non vuole saperne di mollare però la compagine di Marcelletti, in Johnson trova punti ed assists, riuscendo anche a caricare di falli gli avversari che a 2 minuti dal termine sono già in bonus (Scarone a quota tre falli personali). Il canestro del pareggio lo trova Tommaso Marino con una tripla quasi impossibile, sembra di rivedere i giocatore che tanto ha fatto male a Piacenza in occasione degli scorsi playoff di A Dilettanti. Però questa volta la storia è diversa, Voskuil non conosce Marino, non ha brutti ricordi e gli scarica in faccia la tripla del + 5. Tripla che è solo l’antipasto del tap in vincente targato Anderson che spedisce Piacenza negli spogliatoi sul punteggio di 39-46.

 

E’ Morpho Basket show fin dal primo minuto del secondo tempo: Passera pesca completamente solo Harrison sulla linea dei 6.75 che buca senza difficoltà la retina (40-49). Rimane ancora la difesa biancorossa a fare la differenza, Klobucar ha la museruola e sembra solo l’ombra del giocatore visto a Forli, mentre il contropiede studiato da Corbani viaggia a mille all’ora (42-53). L’inerzia viene stoppata da un fallo tecnico fischiato ad Anderson, Ostuni si rianima e torna a -5 in una sfida sempre più ricca di suspense. I punti più pesanti arrivano dai liberi di Infante, cercato spesso sotto canestro da Scarone, ma l’argentino non è solo assist man: dalle sue mani escono triple da applausi, il tutto per un 56-63 che la dice lunga sulla forma dei piacentini.  Non bisogna cantare vittoria: Jurevicius trova la bomba miracolo del -2 (61-63), Klobucar la penetrazione del pareggio (63-63). Il punteggio di fine parziale scalda gli animi per altri 10 minuti di adrenalina pura.

 

Serata da incorniciare per German Scarone, sua la tripla del 63-66, fondamentale per caricare i compagni. Le buone notizie non finiscono qui perché Klobucar, il fenomeno locale, esce subito per cinque falli, e Voskuil centra altri tre punti da distanza siderale (63-71). Partenza migliore non si sarebbe potuta desiderare. Ostuni sembra immobile sulle gambe, sbaglia tantissimo sotto le plance e lascia buchi spropositati in difesa, lasciando che la Morpho Basket ne giovi fino in fondo (63-73). Fanno quello che vogliono i piacentini, lo dimostra in primis Anderson, che realizza una tripla di tabella con avversario a meno di 2 cm. Cose di un altro pianeta. Meno di un minuto dopo arriva il fallo tecnico alla panchina di Marcelletti e quella è la goccia che fa traboccare il vaso (66-80). L’apporto in campo viene dato da tutta la squadra del Presidente Rispoli, adesso si tratta di gestire gli ultimi tre giri di lancette, ma sembra che Piacenza lo sappia fare bene, stando in campo con intelligenza in ogni fase di gioco (69-84). Il match si avvia verso la sua conclusione sul fallo antisportivo fischiato ad Anderson. Sono gli ultimi istanti di una sfida bella da vedere ed entusiasmante da vivere. Il risultato finale recita 78-89: per stasera Piacenza è la regina delle debuttanti.

 

ASSI BASKET OSTUNI – MORPHO BASKET PIACENZA: 78-89   (20-22, 39-46, 63-63)

 

OSTUNI: Sirakov n.e, Klobucar 7, Jurevicius 22, Marino 5, Diliegro 6, Basei 12, Margio, Rinaldi 8, Carenza n.e, Rossetti, Johnson 18. All. Marcelletti

 

PIACENZA: Casella, Infante 11, Harrison 18, Passera 4, Perego 2, De Nicolao n.e, Stecconi n.e, Varrone n.e, Voskuil 17, Anderson 15, Scarone 18, Amoroso 4. All. Corbani

 

Ufficio Stampa MORPHO BASKET

Davide Rancati