Ieri, a Milano, ultima tappa del 94° Giro d’Italia. La Farnese Vini – Neri Sottoli ha chiuso con tutti e sette gli atleti rimasti in corsa e ha salutato un giro corso da veri protagonisti con l’ultimo saluto – in veste agonistica – a “nonno” Brontolo.
SAN BARONTO (PT) – Il Giro d’Italia nel 150° anniversario dell’unità d’Italia è finito, concludendo a Milano i suoi 3500 km di salita, discesa, pianura, mangia e bevi e difficoltà. Uno spettacolo che è andato a concludersi con una crono-passerella in cui Alberto Contador ha confermato la propria leadership, vincendo il suo secondo Giro d’Italia, questa volta su Michele Scaroponi (Lampre – ISD) e Vincenzo Nibali (Liquigas). Una vittoria meritata, cercata e costruita, su rivali coraggiosi, combattivi e forti.
La Farnese Vini – Neri Sottoli, dopo la fuga di Rabottini nella terz’ultima tappa, ha dato nota di sé anche nella penultima, la Verbania – Sestriere vinta da Tiralongo (Astana), in cui Luca Mazzanti, uno degli uomini più esperti del gruppo già diventato una pedina fondamentale del team giallo – fluo, ha pedalato per oltre 130 km in fuga, ricordando anche nell’ultima frazione in linea che il team Tosco – Abruzzese c’è, e si fa sentire. Il team guidato da Luca Scinto torna infatti a casa con un bottino pieno: una splendida vittoria (Oscar Gatto, 8^ tappa, Sapri – Tropea), due terzi posti (Visconti a Castelfidardo e Tirano), un quinto (Gatto a Orvieto), un 9° posto (Gatto, 18^ Tappa, San Pellegrino Terme) e un 10° (Termoli-Teramo, ancora Gatto), insieme al 2° posto di Davide Ricci Bitti nella classifica “Fuga Pinarello”, dedicata agli “escapers” e a tantissime apparizioni in corsa, sia in fuga che in testa al gruppo, per un team che ha corso tutte le tappe del Giro come fossero l’ultima, o forse la prima, ma di certo per vincere e ben figurare, sempre. Una squadra che è riuscita ad avere, nel suo piccolo, alcune unicità: oltre alla vittoria di Oscar Gatto davanti a uno scatenato Contador, l’addio di un corridore esempio di longevità e integrità, Andrea Noè. Nonno Brontolo ha lasciato a Lienz il giro pedalato a causa di un virus intestinale, ma è arrivato comunque a Milano, nel compleanno di sua moglie (Biancaneve) e con sua figlia insieme a cinque amichetti (.. gli altri sei nani), con cui ha salutato il popolo del ciclismo, in piazza Duomo, nella sua ci…
Una vittoria, un addio, cinque piazzamenti e un mare di km in fuga: il team guidato da Luca Scinto è cresciuto, ha corso e ha convinto nella corsa rosa, tanto ambita quanto onorata, da cui ora è tornato, pronto a fare bilanci e valutare ogni azione che, nel complesso, ha garantito al team una visibilità e un risultato d’immagine unico nel suo genere.
Francesco Pelosi
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