Lo spettacolo sta per iniziare, il sipario è pronto ad alzarsi alla Palumbo, il covo delle “guerriere” dell’ITC Ceramiche Salerno, teatro di gara dell’andata della Finale scudetto. Il mondo della pallamano femminile ha gli occhi puntati sulle prime della classe.

 

 

Sassari e Salerno hanno monopolizzato il settore femminile con uno strapotere che lascia poco spazio ai dubbi. Quello tra le sarde e le campane è a giusta ragione considerato il Derby d’Italia, la classicissima.

Quest’anno, il campo, ha detto, fino ad oggi, Sassari. E’ stata, infatti, la squadra del presidente Pes a dettar legge con l’ITC Ceramiche costretta ad inseguire e masticare amaro. Ma in Finale, assicurano le salernitane, sarà tutt’altra musica, tutt’altra storia. Storie diverse per le due compagini: le salernitane hanno vissuto una stagione altalenante e caratterizzata da grandi colpi di scena, ultimo il cambio di coach mentre le sarde hanno vissuto una stagione senza intoppi, lineare, in difficoltà solo contro le vicine di casa del Nuoro. Tutto in 120 minuti, in due partite. La prima nel catino della Palumbo, laddove Salerno ha scritto le pagine più belle della sua importante e prestigiosa storia. Ed anche quest’anno la tradizione sarà rispettata. L’ITC Ceramiche farà leva sul fattore campo per annullare definitivamente il gap tecnico emerso nel corso della stagione, i margini per poterlo fare ci sono tutti e c’è, da parte delle salernitane, profonda e motivata consapevolezza.

“ Sabato contro il Teramo – dichiara il vice Presidente Paola Fiorillo – abbiamo assistito ad una bella reazione delle ragazze. Il cambiamento come ci aspettavamo si è concretizzato e quindi avevamo visto giusto. Nel corso del campionato abbiamo proceduto in maniera soporifera e non era quello l’ atteggiamento che ci si aspetta dalla squadra che ha ancora cucito sul petto il tricolore. Ma adesso siamo sulla giusta linea psicologica e fisica”. Davanti al pubblico amico, l’ITC Ceramiche Salerno avrà la possibilità di mettere una prima ipoteca sullo scudetto, contro un Sassari per nulla intenzionato a cedere. “In finale ce la giocheremo fino alla fine – continua Paola Fiorillo – sicuramente i precedenti match con il Sassari, non ci danno per favoriti. Ma fuori da ogni pronostico credo che la carica emotiva del nostro pubblico, sarà a nostro vantaggio. Credo che sia positivo giocare la gara 1 in casa, perché quello che è mancato in gara 1 di semifinale contro il Teramo è stata la componente psicologica. Mi spiego – conclude – per noi che in questo momento, abbiamo ritrovato la condizione ci sarebbero più possibilità di vincere in casa che non subito fuori. Questo ci consentirebbe di disputare la gara 2, in terra sarda, più cariche e magari sminuire l’ostacolo Sassari”.

Ufficio Stampa