PERSONAGGI DELL’ATLETICA LEGGERA

Ottavio Missoni

Ottavio Missoni è nato l’11 febbraio 1921 a Ragusa, l’odierna Dubrovnik, in Dalmazia, che all’epoca faceva parte del Regno di Jugoslavia; il padre era di origine friulana, mentre la madre dalmata apparteneva all’antica e nobile famiglia „de’ Vidovich“ di Sebenico. Si trasferì a Zara all’età di sei anni, dove trascorse la giovinezza fino al 1941; dall’Archivio del Corriere della Sera spunta un articolo di Paolo Beltramin dell’agosto 2007 nel quale si evidenziava che Ottavio Missoni a Ragusa ci è nato e si considera ancora un «dalmata con passaporto italiano». Lo stilista precisava: “La mia Ragusa ha una storia strana. Per secoli se ne sta al riparo da tutto e da tutti, come se fosse troppo bella per farsi distrarre dalle cose terrene.” Ragusa-Dubrovnik ha avuto molti dominatori. «Dalla Serenissima all’ Ungheria, dall’Impero ottomano alla Francia di Napoleone, dall’Impero asburgico al governo di Tito: per questo non è una città come le altre – raccontava Missoni -. Ancora oggi, non si riesce bene a distinguere i turisti dalla gente del posto. Noi dalmati siamo allo stesso tempo turchi, albanesi, bosniaci, croati, ungheresi e italiani. Non apparteniamo né ai Balcani né al Danubio. La nostra unica patria, in fondo, è il Mediterraneo». La città dalmata è stata chiamata Ragusa per otto secoli, quando era una repubblica sovrana e indipendente. Missoni si chiedeva “Perché dobbiamo chiamarla Dubrovnik? Questa cosa mi fa veramente arrabbiare. Ma perché se andate a Londra la chiamate London? Quella era una città italiana e il nome gli l’hanno dato i veneziani: Ragusa.” Risale al 1935 la partecipazione di Ottavio Missoni ai campionati universitari marchigiani sugli 800 metri, quando Zara era amministrativamente ricompresa nella Regione Marche; sempre nel 1935 indossò la maglia azzurra, nella specialità dei 400 metri piani e nei 400 metri ostacoli. Nel 1939 a soli diciotto anni conquistò il titolo di campione mondiale studentesco a Vienna; poi la guerra… in un’altra intervista ricorda il suo ultimo giorno a Zara: “… Era il Natale del 1941. Poi partii per l’Africa….. Non ci sono mai più tornato, sono diventato esule quasi senza accorgermene. Seppi di quel che era accaduto quando raggiunsi la mia famiglia a Trieste, dai racconti dei miei amici.„ Nella seconda Guerra Mondiale Ottavio Missoni ha partecipato alla battaglia di El Alamein e venne fatto prigioniero dagli alleati; dopo avere passato quattro anni in un campo di prigionia in Egitto, tornò a Trieste nel settembre 1946. In quell’anno iniziò nel capoluogo giuliano una piccola attività di produzione di indumenti sportivi assieme all’amico e collega discobolo Giorgio Oberweger; nella Città di San Giusto era uno dei 450 mila profughi o esuli in patria della Venezia Giulia e della Dalmazia, uno dei 16 mila di Zara. A Trieste si iscrive al Liceo Oberdan di Via Veronese e riprese l’attività sportiva; sorprendentemente dopo cinque anni di inattività agonistica nel 1948 parteciperà alle Olimpiadi di Londra, classificandosi al sesto posto nella finale dei 400 m ostacoli e correndo come secondo frazionista nelle batterie della staffetta 4 x 400 m., mentre agli Europei di Bruxelles nel 1950 fu quarto. Nella carriera sportiva è stato quindi un grande campione dell’atletica leggera vestendo 23 volte la maglia azzurra dai 16 anni ai 32 anni, conquistando otto titoli nazionali e 5 secondi posti tra 400 piani e 400 ostacoli. Ottavio Missoni il 18 aprile 1953 ha sposato Rosita Jelmini, la cui famiglia possedeva una fabbrica di scialli e tessuti ricamati a Golasecca, in provincia di Varese; iniziò l’attività artigianale in un capannone in affitto di Via Cattaneo a Gallarate e successivamente spostarono la produzione interamente a Sumirago. Nel 1954 nacque il loro primo figlio Vittorio, cui seguiranno Luca nel 1956 e Angela nel 1958. Ottavio Missoni partecipa frequentemente a tornei master aggiudicandosi medaglie nel salto in alto e nel giavellotto; il celebre stilista dalmata ai “Campionati Europei Master Indoor di Ancona 2009” ha lanciato il giavellotto di 400 grammi a 17.70. Per lui la medaglia d’oro nella categoria M85 e ancora tanta emozione per il ruolo avuto nella cerimonia di apertura: “Mi è stato concesso un grande onore, grazie per avermi scelto come ultimo frazionista”, ha detto Ottavio, che durante la premiazione all’interno di “Casa Italia Atletica” si è messo a mimare i gesti di un direttore d’orchestra verso la platea che cantava l’inno di Mameli. Agli „Euroindoor Master Ancona 2009“ ha dichiarato: “Quando avevo appena 14 anni – racconta Missoni – ho fatto la mia prima gara nelle Marche, vincendo il mio primo titolo dalmata-marchigiano, come da ordinamento dell’epoca. Ero il più giovane e oggi mi diverto con queste manifestazioni in cui gareggio tra gli over 85, anche se, francamente; io mi sento più un under 90!” Nel dicembre 2007 il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza conferì a Ottavio Missoni la cittadinanza onoraria; mercoledì 10 febbraio 2010 in occasione della Giornata del ricordo in una trasmissione radio ha dichiarato: “Ci definiscono profughi, esuli, ma a differenza degli emigranti che girano il mondo per poi tornare nella propria terra di origine, per ritrovare gli amici e i luoghi d’infanzia, noi non abbiamo un posto in cui tornare, perché Zara per noi non esiste più, resta solo nei nostri ricordi”. Oggi Ottavio Missioni compare spesso in varie iniziative che coinvolgono la città di Trieste senza dimenticare che è stato anche il Sindaco del “Libero Comune di Zara in Esilio”.

Ancora oggi Ottavio Missoni si dimostra assai attivo prendendo parte alla rassegna tricolore master di Ancona – edizione 2011.

Di primo mattino (tratto da COMUNICATO STAMPA N. 48/2011 FIDAL MARCHE), il getto del peso con la consueta presenza di Ottavio Missoni, lo stilista che il mese scorso ha compiuto novant’anni. “Quattro ore di treno da Milano – racconta – affrontate tranquillamente da solo, per venir qui a “buttar la bala”. Il risultato non è un granché, ma quello che contava era di potermi ritrovare con gli amici dell’atletica, anche quest’anno: è sempre un piacere”. Tra le tante altre gare, da segnalare il successo sui 60 ostacoli MM40 in 8”94 di Patrick Ottoz (Atl. Sandro Calvesi), ex azzurro sui 400hs e figlio del celebre Eddy, due volte campione europeo sulle barriere alte negli anni Sessanta.

Ricerca a cura di Floriano Roncarati

immagine concessa da FIDAL MARCHE_FotoGP.it