Dopo una lunga esperienza in B1 sei approdato quest’anno alla corte segratese. Come stai vivendo questo campionato di A2 e che differenze hai trovato con la serie inferiore?
Lo sto vivendo molto bene, ero entusiasta quando ho scoperto che avrei giocato in A2, ancora adesso lo sono e questo mi dà una grossa spinta a fare sempre meglio ogni giorno che passa, ho fatto tanto per arrivare in A2 e adesso che ci sono non voglio lasciarmela scappare. Per quanto riguarda le differenze con la B1 sicuramente la velocità di palla, poi i giocatori sono molto più fisici e con un livello tecnico superiore.

 

 
Come abbiamo fatto con i tuoi compagni chiediamo anche a te un parere sulla stagione di Volley Segrate 1978. Dove credi che possa arrivare questa squadra e in cosa pensi possiate ancora migliorare?

Le sconfitte iniziali ci hanno un po’ condizionati ma ci siamo ripresi alla grande ottenendo una buonissima serie di risultati positivi e anche adesso stiamo facendo davvero bene. Abbiamo dimostrato che con la squadra al completo possiamo fare grandi cose, abbiamo giocatori di grandissima qualità e penso che il sesto/settimo posto sia alla nostra portata; dobbiamo puntare a migliorare la nostra classifica senza fare troppi calcoli perché solo lavorando duramente si ottengono i risultati.


I tifosi gialloblu sono una componente fondamentale durante tutte le partite, casalinghe ed esterne. Che rapporto hai con loro? Quanto credi che incida l’incitamento del pubblico nel risultato di una partita?

I nostri tifosi sono davvero splendidi e unici, non smettono mai di incitare la squadra e per questo li ringraziamo. Non ho mai trovato un gruppo così affiatato e appassionato come i nostri supporters. Il rapporto che ho con loro è davvero buono, sia a livello tifoso-giocatore che a livello umano. Ricordo con piacere l’abbraccio finale dopo la vittoria nel derby quando andammo tutti sotto la curva, una bella immagine. L’incitamento del pubblico è importante, in alcuni momenti può davvero essere fondamentale perché ti permette di dare avere una spinta in più durante l’arco della partita.


Partire dalla panchina non è mai semplice ma quanto il Coach ti chiede di entrare sei sempre pronto e reattivo. Come vivi i momenti di attesa prima di entrare in campo?
La testa è fondamentale perciò vivo quei momenti molto tranquillamente, sotto questo aspetto sono parecchio freddo, cosicché ogni volta che vengo chiamato in causa riesco sempre ad essere pronto e dare il mio contributo per la squadra.

Un pregio e un difetto di Emiliano Giglioli?

Un pregio è sicuramente la determinazione che mi fa dare sempre tutto me stesso in ogni cosa che faccio. Un difetto è la testardaggine.anche qui do tutto me stesso!

 

Claudio Ziglioli
Ufficio Stampa Volley Segrate 1978